La violenza contro le donne è una “ferita aperta” nelle nostre società
Dal 10 al 13 giugno 2008 si è tenuto a Bruxelles nel Parlamento Europeo il meeting internazionale su “Violenza contro le donne e violazione dei diritti umani delle donne” su iniziativa del gruppo parlamentare della Sinistra Unita Europea GUE/NGL e della Federazione Democratica Internazionale delle donne (FDIF).“Per fare passi avanti nel nostro lavoro per combattere tutte le forme di violenza contro le donne, dobbiamo lavorare insieme”, ha detto la europarlamentare del gruppo GUE/NGL {{Eva-Britt Svensson}} (Svezia) aprendo i lavori del meeting.
_ A sua volta, il presidente del Gruppo {{Francis Wurtz}} ha dato il benvenuto alle partecipanti dichiarando che “la lotta per i diritti delle donne è un elemento chiave dell’identità politica del nostro gruppo”.
_ La violenza contro le donne è una “ferita aperta” nelle nostre società, ha proseguito evocando la “barbarie” della violenza domestica, il flagello dello stupro, dello “sfruttamento della prostituzione e del traffico di donne che è una forma di moderna schiavitù che non può essere tollerata”.
_ E’ un nostro dovere assoluto combattere queste e altre forme di
violenza contro le donne, ha concluso.
L’europarlamentare italiano {{Giusto Catania}}, vicepresidente della Commissione parlamentare per le libertà civili, ha detto che è necessario che “siano gli uomini a parlare della violenza contro le donne, tema che riguarda esenzialmente l’uomo poiché nella stragrande maggioranza dei casi le violenze sono commesse in casa e in famiglia da uomini”.
_ Egli ha inoltre parlato dei crescenti casi di violenza contro
le donne migranti detenute nei centri di detenzione amministrativa.
{{Marcia Campos}} (Brasile), presidente della Fdif, si è detta certa che la lotta per i diritti delle donne avrà successo se le donne non saranno più sole a lottare e che oggi “un numero crescente di uomini lottano insieme a loro”.
_ Dopo avere illustrato gli obiettivi e il lavoro svolto dalla Federazione a livello mondiale, ha ringraziato il gruppo GUE/NGL che, con il supporto a questo meeting, ha offerto una “straordinaria occasione alle donne e alle loro organizzazioni, le quali hanno bisogno di solidarietà e sostegno istituzionale”.
Nel dibattito che è seguito, hanno preso la parola altre europarlamentari e altre rappresentanti della Fdif e di organizzazioni affiliate, per descrivere la situazione nei propri paesi: si sono ascoltate le testimonianze di donne provenienti da paesi lontani come Angola,
Argentina, Brasile, Cuba, Giappone, Vietnam, Venezuela, Mozambico, Corea del Nord, El Salvador, Messico e Russia; da paesi del Medio Oriente come Palestina e Giordania e da paesi membri dell’Unione Europea come Belgio, Cipro, Grecia, Italia, Portogallo e Regno Unito.
Nelle numerose testimonianze sono state messe in rilievo le molte e diverse forme di violenza che le donne subiscono in ogni parte del mondo, codificate già dalla Dichiarazione di Vienna del 1993, che per la prima volta ha riconosciuto la specificità della “violenza di genere” ed ha denunciato l’interconnessione tra le cause private di violenza e quelle sociali, culturali, politiche, economiche.
La parlamentare europea portoghese {{Ilda Figuereido}} ha detto che l’attuale globalizzazione capitalistica e le politiche neo-liberiste hanno prodotto un aumento delle violazioni dei diritti umani, particolarmente delle donne, come pure un aumento della disoccupazione.
_ “La povertà ha un volto di donna nella Unione Europea – ha detto – ed è di vitale importanza cessare subito le politiche neo-liberiste”.
La parlamentare tedesca {{Feleknas Ucas}}, che ha presieduto la seconda parte del meeting, ha citato recenti dati secondo i quali nel suo paese ammonta al 20% la differenza salariale fra donne e uomini.
Prendendo la parola l’italiana {{Ada Donno}}, che insieme a {{Rosalia Amato}} rappresentava l’Associazione Donne della Regione Mediterranea, ha denunciato come, a fronte dell’allarmante dimensione che il fenomeno della violenza contro le donne va assumendo in Italia, “uno dei primi provvedimenti proposti dal governo di destra in carica da meno di due mesi, è stato, incredibilmente, il taglio dei finanziamenti ai centri antiviolenza, che sono uno strumento indispensabile di protezione delle donne che subiscono abusi”.
Altre partecipanti europee hanno denunciato la campagna oscurantista sferrata in alcuni paesi dell’Unione Europea dalla destra contro diritti riproduttivi e sessuali che sembravano acquisiti da tempo.
Concludendo il meeting, la parlamentare ceca {{Vera Flasarova}} ha detto che dobbiamo agire subito per convincere coloro che non sono ancora convinti della necessità vitale di difendere i diritti delle donne.
_ “Abbiamo bisogno di leggi e del supporto degli uomini, ma abbiamo bisogno anche di cambiare l’immagine della donna trasmessa
dai media. Qualsiasi cultura nella quale gli uomini giochino un ruolo dominante non va bene per le donne. Dobbiamo assicurare alle donne il rispetto pieno dei loro diritti: la parità di diritti per tutti è fondamentale”.
I lavori del meeting sono proseguiti nei giorni seguenti con la presenza delle sole rappresentanti delle associazioni affiliate alla Fdif, articolati in sessioni plenarie e workshop regionali, in cui sono stati presi in esame la congiuntura politica internazionale, il bilancio del 14° congresso della Fdid tenutosi nel 2007 a Caracas, il rafforzamento politico-organizzativo e il piano dell’azione futura della Fdif, in vista del raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo del Millennio per le donne.
Le relazioni, i documenti e le risoluzioni del meeting saranno pubblicati sul sito dell'[AWMR Italia->http://www.awmr.it]
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