La violenza contro le donne si può combattere partendo dalla scuola e rifinanziando i centri
La ministra Boschi, ieri 21 ottobre, per la manifestazione “La Calabria contro la violenza sulle donne”, ha ricordato a Reggio Calabria che le risorse per i centri antiviolenza ammontano a 31 milioni e saranno liberati entro fine anno. “Dobbiamo pensare anche alle scuole con investimenti per riaprire i centri di ascolto”. Ne prendiamo atto noi donne tutte e ricorderemo a tutto il Parlamento questa Liberazione, dovessimo ancora dimostrare la nostra rEsistenza.
«C’era la coperta rosa… e non avevo più stima in me stessa. Certe volte li lasciavo fare. Se mi opponevo, dicevano che non ero capace. Mi veniva da piangere. Mi sentivo una merda» Queste sono le parole che ho riportato in un articolo scritto il 12 settembre di quest’anno “Una coperta rosa” ha coperto 3 anni di stupri e ricatti su una 13enne” per una ragazzina di Melito, in Calabria, ripetutamente violentata per anni e finalmente “ascoltata” a scuola da un’insegnante a cui aveva affidato un tema e il suo dramma.
Ieri 21 ottobre 2016 apprendo che è arrivata una marea di donne alcune molto giovani e uomini, tante tante persone della “Calabria che conta“, che non soggiace alla violenza sulle donne, alla ‘ndrangheta, all’ omertà, al perbenismo, al silenzio, oltre alla già nominata Boschi, c’ erano la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio”. Da questa manifestazione partirà un progetto, un programma che coinvolgerà le scuole. Perché il più grande investimento per contrastare la ‘ndrangheta e la violenza è quello culturale. Quello che è avvenuto a Melito e un lievito che deve far crescere la nuova Calabria”, sono le parole oggi del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, intervenuto a Reggio alla manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata in seguito alla vicenda della tredicenne vittima di violenze di gruppo a Melito Porto Salvo.
“Basta ingiustizie, basta omertà. La violenza è il rifugio degli incapaci, una mancanza di vocabolario, è la ragione di chi ha torto. Oggi siamo in piazza per affermare, attraverso la nostra partecipazione, la voglia di un intero popolo di affrancarsi dalla barbarie della prepotenza machista, spesso alimentata da una mentalità ‘ndranghetista e retrograda, per affermare il diritto di ogni donna, di ogni bambina, di ogni ragazza, a vivere la propria vita lontano da qualsiasi forma di violenza fisica e psicologica. Grazie a tutti per essere qui oggi. Siete voi che fate la differenza contro l’indifferenza” parole del Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Nel 2015 sono state 128 le donne uccise in Italia, prevalentemente dal marito o dal compagno. Al 22 dicembre 2015 si evidenziava che su 411 omicidi totali, il 31,13% ha come vittime le donne e prima di arrivare all’omicidio si registrano 6.945 atti persecutori, 3.086 casi di volenza sessuale, 6.154 casi di percosse… per chi ha denunciato. Sempre nel 2015 si sono verificati 1.198 ammonimenti del Questore (in calo del 3,68% sul 2014) e 217 allontanamenti (-16,54%). Tra il 2010 e il 2014 sono state commesse 23mila violenze sessuali ma soltanto per 17 mila reati sono stati scoperti gli autori: 6 mila sono i minori vittime di violenze sessuali nel nostro paese.Volete altri numeri? “Secondo gli ultimi dati Istat (2015) in Italia sono circa 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% è rimasta vittima di violenza fisica, il 21% di violenza sessuale, e il 5,4% di forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono, infine, 652 mila le donne che hanno subito stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri”.