L’apporto di Elizabeth Green al dibattito teologico e femminista del Novecento
La Claudiana editrice ha riproposto due testi classici, “Dal silenzio alla parola. Storie di donne nella Bibbia” ed “Il Dio sconfinato. Una Teologia per donne e uomini” di Elizabeth E. Green, Autrice più che nota per la sua docenza in ambito ecumenico, teologa, Pastora della Chiesa Battista, nel comitato della rivista internazionale “Concilium” per la sezione “teologia femminista”. Sono due opere le cui ragioni, “non sono purtroppo ancora venute meno”, scrive l’Autrice nella prefazione alla terza edizione delle storie della Bibbia, che esamina numerose figure della tradizione biblica, in particolare dell’Antico Testamento: Agar, Tamar, Sifra e Pua, Abigail, la donna saggia di Tekoa, Hulda, sulle quali “assai poco si sofferma l’attenzione” pur originando stereotipi e archetipi di grande interesse nella codificazione dei modelli femminili.
_ In esso, viene data “visibilità alle idee e alle attività delle donne nell’azione e nella lotta a favore della giustizia, della pace e dell’integrità del creato”.
“{Il Dio sconfinato. Una Teologia per donne e uomini}” esamina senza infingimenti, e con altrettanta, purtroppo, attualità, “la recrudescenza, negli ultimi anni, delle guerre di religione” poiché “sempre più spesso la religione viene invocata per giustificare l’aggressione verso un altro popolo”.
_ Nell’affrontare uno degli argomenti più roventi della “nostra comune umanità”, l’Autrice esplora la discrasia tra l’uso della religione, e specialmente dei tre monoteismi del Libro (ebraismo, cristianesimo, islamismo), come legittimazione e fomentazione di conflitti le cui basi materiali sono altrove e la dichiarazione che nelle loro proposte “c’è la fede che l’amore, compassione e dedizione e forza dello spirito siano in ultima analisi più potenti dell’odio, dell’inimicizia e dei propri interessi”.
“Il Dio sconfinato” deriva il titolo dalla relazione tenuta dall’Autrice all’Incontro nazionale delle donne delle Comunità di Base (Frascati, 2002), “il Dio sconfinato”, con la quale ha inserito la sua ricerca teologica, di studio e di fede nel percorso che “i gruppi donne delle Comunità di Base stanno compiendo per liberare il divino dalle gabbie sacrali di una storia declinata quasi esclusivamente al maschile.”
_ “Dio sconfina (…); partendo dal centro della sua divinità, attraversa una serie di confini: tuffandosi nella realtà corporea dell’umanità, nascendo da una donna, supera la distanza incolmabile tra divino e umano, condivide la nostra stessa origine, libera il nostro corpo e tutti coloro che con il corpo sono stati identifica, le donne, le persone di colore. Oltrepassa il confine tra padrone e sevo, destabilizza le distinzioni, volta le spalle ai palazzi dei re, erra senza avere dove posare il capo, si prende cura dell’altro/a e fa della cura reciproca il centro della sua proposta di vita.”
Temi, tutti, in entrambi i libri, che confortando la bontà della scelta di rieditarli, fanno il punto del lascito degli anni Novanta del Novecento e di quel Decennio Ecumenico (1988-1998), nel quale, a seguito della rivoluzione nel simbolico operata dal femminismo, “le chiese si dichiararono in solidarietà con le donne”.
– Elizabeth E. Green,
_ {Il Dio sconfinato. Una teologia per donne e uomini}
_ Torino, Claudiana, 2007
– Elizabeth E. Green,
_ {Dal silenzio alla parola. Storie di donne nella Bibbia}
_ Torino, Claudiana, 2007.
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