L’Aquila: chi e per chi ha suonato la campanella?
Non solo una testimonianza ma quasi una lezione di giornalismo l’intevento di Stefania Pezzopane, presidente della Provincia dell’Aquila, nell’incontro-dibattito organizzato a Roma l’11 maggio da “articolo 21. Liberi di”.Il tema dell’incontro “Il valore fondante dell’articolo 21 della Costituzione italiana per una comunicazione libera e democratica” è al centro dell’azione che “articolo 21” sta portando avanti, non da oggi, insieme con altri soggetti impegnati nel campo dell’informazione. Attorno a questo tema, nell’incontro ci sono interventi qualificati nel denunciare la pesantezza degli attacchi alla libertà d’informazione in questo momento in Italia.
L’intervento di Stefania Pezzopane con sobrietà ed insieme intensità mette in campo quella cruda realtà dei fatti su cui si gioca {{la rappresentazione mediatica dell’evento terremoto}}: la messa a fuoco o l’oscuramento delle notizie in funzione dei poteri in gioco. Il timore per chi, come lei, deve governare questa lunga fase del post evento tragico è che cada il silenzio sui fatti della realtà quotidiana per dare una falsa immagine di “tutto a posto”. Diventa così emblematica la messa in scena davanti alle macchine televisive del suono di una campanella per la ripresa della vita scolastica nella zona quasi ad annunciare che tutto ormai sta andando avanti tranquillamente verso l’uscita dalla crisi sismica nella zona. Ma per chi e per quanti ragazzi/e (una quindicina?) è suonata veramente la campanella?
La realtà è quella su cui ormai lei teme si vadano spegnendo i riflettori: la comunità urbana smembrata fra tendopoli e alberghi nella costa adriatica; la gente nelle tende dove la temperatura comincia già ad essere di 33 gradi e dove le persone anziane cominciano a star male, dove sono saltati i ritmi abituali di vita, dove l’informazione è quella che si vuole che arrivi.
Il suo racconto è esplicitamente l’invito al mondo dell’informazione a {{fare informazione}}, per non lasciare sola questa comunità che potrà rinascere solo se a settembre veramente si potrà far suonare la campanella della ripresa della vita scolastica. Gran parte delle scuole non sono crollate hanno però bisogno di interventi di rinforzo delle strutture; sul posto ci sono le capacità e l’impegno: su quali contributi finanziari potranno contare gli enti locali? Lo stesso interrogativo vale per la ricostruzione dei centri urbani.
E’ su questo piano che si giocherà {{la presenza dello Stato,}} non attraverso il va e vieni di elicotteri o macchine di rappresentanza con i politici e i mezzi di comunicazione d’occasione. “Siamo orgogliosi ma non stupidi … e saremo attenti”, ripete anche questa volta Stefania Pezzopane: atennte/i ai fatti e non soltanto alle parole.
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