L’assunzione di medici non obbiettori al San Camillo a Roma dice che la libertà di una persona non deve ledere la libertà di un’altra
A quasi quarant’anni dall’approvazione della legge 194 sui diritti materni, un provvedimento necessario della Regione Lazio suscita nel ministero della salute preoccupazioni, più di quante non ne abbia suscitate la sua disapplicazione sistematica, a causa comportamenti gravemente omissivi. L’assunzione di medici non obiettori al S. Camillo di Roma si è resa necessaria di fronte all’abuso del ricorso all’obiezione di coscienza.
in Italia, gli obiettori nei reparti di ostetricia toccano percentuali altissime, e nella nostra regione Campania sono oltre l’ottanta per cento.
Nelle associazioni femministe Campane, l’UDI, il Comitato 194 e l’associazione donne medico, lavoriamo per l’applicazione della legge fin dai suoi inizi, sostenendo il personale in un lavoro reso scomodo da chi non accetta l’autodeterminazione delle donne. Lavoriamo nella consapevolezza di essere spesso di fronte ad amministrazioni che operano ignorando la rilevanza penale della sospensione di un servizio, quello per l’interruzione volontaria di gravidanza, contravvenendo al preciso dovere di servire l’utenza a partire dalla prenotazione in tempo utile.
Da tempo chiediamo, di fronte alla gravità della situazione a Napoli e in Campania, un segnale di coraggio e volontà da parte del governo della regione, attraverso provvedimenti che la legge 194, prescrittiva di obblighi precisi per per il servizio pubblico, rende necessari e legittimi.
UDI di Napoli, Udi Territoriale, Comitato 194, Donne Medico Napoli, 23 Febbraio 2017