Le precarie della Trambus: autodeterminate e autoorganizzate
Le lavoratrici precarie della Trambus Open spa chiedono all’azienda di essere assunte direttamente. Pubblichiamo il comunicato prodotto in seguito al tavolo di contrattazione con i vertici aziendali.Hanno già fatto un’iniziativa davanti al Campidoglio l’8 marzo ed un riuscitissimo sciopero a maggio. Lunedì 28 maggio le lavoratrici precarie della Trambus Open Spa hanno incontrato i vertici dell’azienda. Ma l’incontro non è andato a buon fine.
_ Le lavoratrici della Trambus Opern sono {{circa 67}}, prevalentemente in servizio come assistenti di viaggio sulle linee turistiche dell’azienda, tra le quali la 110 – che a Roma porta in giro i turisti per 8 o 13 euro con grandi profitti -, altre lavorano a terra nel servizio di infobox e biglietteria.
{{Al contrario degli autisti (uomini), che dipendono direttamente dall’azienda}} (per il 60% del comune di Roma tramite la Trambus spa) –ai quali, però, viene applicato il contratto per autonoleggio e non quello per autisti, economicamente più favorevole – {{le assistenti di bordo non dipendono dalla Trambus Open}} ma dalla cooperativa IRS europa.
Tra le 65 lavoratrici meno di 10 sono dipendenti (non socie) della cooperativa, le altre sono state {{costrette ad aprire una partita Iva}}: niente ferie, niente malattia, niente maternità, tanto per dare un’idea.
Ma le precarie della Trambus si sono organizzate. Si sono costituite in comitato autonomo di base (ora sono quasi tutte iscritte ai Cobas) e non delegano a nessuno le loro richieste.
_ Con grande consapevolezza ed autodeterminazione si sono rivolte direttamente all’azienda, presieduta da Raffaele Morese (ex Cisl), chiedendo l’assunzione diretta e {{denunciando il sessismo e la discriminazione di genere cui sono soggette}}: “forse l’imprenditore Morese – si legge nel volantino prodotto in occasione dello scorso 8 marzo – ha pensato che è troppo rischioso assumere del personale al 99% femminile che, come è noto, prima o poi, anziché lavorare, potrebbe pretendere non solo un contratto di lavoro, ma anche l’applicazione delle leggi sulla maternità”.
{{{Documento prodotto dopo il tavolo di contrattazione con i vertici aziendali}}}
Le precarie di Trambus Open dicono {{No a finte stabilizzazioni e a ogni forma di discriminazione di genere}}.
In data 28 maggio ’07 si è tenuto l’incontro tra la delegazione delle lavoratrici precarie di Trambus Open Spa, organizzate nella Confederazione Cobas, e il vertice aziendale.
_ In tale incontro il Presidente Morese ha formalizzato:
– la risoluzione del contratto di servizio con la IRS Europa scarl a far data dal 12 giugno prossimo;
– l’affidamento temporaneo del servizio, fino al 31 dicembre 2007, ad altra società;
– l’assorbimento delle attuali lavoratrici precarie, tramite contratti di lavoro subordinato, nella nuova società appaltatrice;
– la predisposizione di gara di appalto per l’affidamento del servizio a decorrere dal 1/01/08.
La delegazione ha espresso da subito il proprio dissenso in merito alle determinazioni del vertice di Trambus, ribadendo che:
– i vertici di Trambus sono responsabili, al pari della cooperativa Irs Europa, delle condizioni di precarietà subite dalle hostess e dell’uso illegittimo dei contratti di prestazione professionale (Partite IVA), per aver da sempre sollecitato la IRS a adottare forme di lavoro flessibili e precarie e per non aver mai vigilato sulle forme contrattuali, sul mancato rispetto degli obblighi di legge per il lavoro subordinato, sulla conseguente evasione contributiva/assicurativa e sulla totale assenza delle tutele fondamentali per la salvaguardia della salute delle lavoratrici operanti nei suoi BUS;
– l’affidamento temporaneo del servizio fino al 31/12/2007 ad altra società, la QUANTA Società di lavoro interinale, e la successiva predisposizione di una gara di appalto per l’affidamento del servizio dal 1 gennaio 2008, confermano la discriminazione di genere già in essere con il contratto di servizio operante con la IRS Europa e rendono assolutamente falsa la sbandierata stabilizzazione, essendo la logica dell’appalto una delle forme con cui si rende instabile e precaria la forza lavoro.
Con la nostra lotta chiedevamo ben altro:
la fine definitiva della illegittima interposizione di forza lavoro, della discriminazione di genere e della precarietà attraverso la internalizzazione delle attività di hostess e referenti di box che, conti alla mano, è anche economicamente più vantaggiosa e qualitativamente più produttiva di un qualsiasi appalto.
Invece, i vertici di Trambus hanno deciso di umiliare nuovamente tutte noi, colpevoli oltretutto di aver “osato” contestare la discriminazione subita, spostandoci come sopramobili da una cooperativa ad una società specializzata in affitto di forza lavoro (a dimostrazione della illegittima interposizione realizzata fin d’ora), per ribadire che le hostess e le referenti di box sono ruoli di “serie B” che, a differenza degli autisti, non potranno mai avere diritto di cittadinanza dentro l’azienda.
_ In questo modo Morese, e con esso i diversi esponenti politici del comune di Roma che hanno immediatamente applaudito alle scelte dell’azienda senza nemmeno degnarsi di ascoltare anche il nostro punto di vista, ha deciso di calpestare più pesantemente la nostra dignità.
Che sia chiaro, non stiamo chiedendo l’elemosina e nemmeno la luna, ma solo il riconoscimento, normativo ed economico, del ruolo svolto nell’azienda per la quale lavoriamo.
Quindi alla finta stabilizzazione rispondiamo semplicemente {No grazie}, perché altrimenti ci renderemmo anche noi complici della pesante e inaccettabile discriminazione di genere attuata da una azienda del Comune di Roma, rendendola una “malattia cronica” della nostra città.
A questo punto, vista la irresponsabilità dimostrata da Morese & company, continueremo, nei prossimi giorni, con ancora più determinazione la nostra lotta, per ricordare direttamente alla proprietà, il comune di Roma, che le politiche contro la precarietà e per il rispetto delle pari opportunità non si realizzano “solamente” assicurando la presenza ossessiva del sindaco Veltroni ad ogni pranzo di gala ma, piuttosto, rispondendo puntualmente alle rivendicazioni di chi, come noi, tali condizioni le subisce quotidianamente!!
– Cobas Lavoratrici Precarie TrambusOpen Cobas del Lavoro Privato –
Viale Manzoni 55, 00185 Roma
– Tel. 0677591926 fax 0677206060 – email: lproma@cobas.it
Lascia un commento