Le ragazze e i ragazzi di Asuncion, in Paraguay: “Il mondo ci invia spazzatura noi la trasformiamo in musica”. Il 9 febbraio saranno sul palco del Teatro Ariston
Quando ho visto i video e le foto di questi meravigliosi ragazzi suonare con oggetti presi dai rifiuti, ho pianto, e non me ne vergogno, di gioia. Giovedì, saranno sul palco del Teatro Ariston, diretti dal maestro Fabio Chavez, loro l’Orchestra Reciclados de Cateura, testimonial Unicef, con i loro strumenti che altro non sono che rifiuti riciclati. 24 ragazzi tra i 10 e i 30 anni, protagonisti delle loro vita da film, per le situazioni di disagio da cui provengono. Il loro Maestro dichiara: “Il mondo ci invia spazzatura noi la trasformiamo in musica”. Sono nati e vivono nella povera Cateura.
Dall’ Ufficio Stampa Rai riporto:“Cateura” è un insediamento informale poverissimo, sorto sopra una discarica di Asuncion, in Paraguay, uno dei paesi più poveri dell’America Latina, nel quale un bambino su sei sotto i 5 anni è malnutrito e la maggior parte vive nelle campagne.E proprio a “Cateura” è nata un’orchestra che suona con strumenti costruiti con materiale riciclato dai rifiuti della discarica. Gli strumenti che i ragazzi costruiscono – usando bidoni, cucchiai, tubi metallici, fili e corde, pezzi di cartone, avanzi metallici, barattoli e ogni sorta di rifiuto riutilizzabile e riciclabile – sono viole, violini, violoncelli, bassi, chitarre, flauti, sassofoni, trombe e strumenti a percussione.
L’Orchestra Reciclados è incoraggiata e sostenuta dall’UNICEF che ne promuove l’attività in tutto il mondo. E’ diventata una vera e propria testimonial UNICEF per la sua avventura davvero paradigmatica: la musica, la cultura, l’impegno tolgono i ragazzi dalla strada dando loro una chance per ribaltare il loro destino.In Paraguay, l’Unicef porta avanti, tra le sue diverse attività, anche il programma ‘Abrazo’ (Abbraccio) con l’obiettivo di eliminare il lavoro dei bambini di strada. Sono stati aperti 37 centri che forniscono assistenza medica e supporto scolastico. Grazie a questo progetto si aiutano le famiglie per evitare che i bambini debbano lavorare.”Come i bambini di Cateura, tanti altri bambini hanno un sogno – dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia – e per realizzarlo hanno bisogno di opportunità. Promuoviamo la musica, la danza e il canto per garantire ai bambini non solo il diritto alla sopravvivenza, alla salute e all’istruzione, ma anche l’opportunità di sognare e realizzare un futuro migliore, nonostante povertà, guerra e fame. Per esempio in Libano, che ospita oltre un milione di rifugiati siriani in fuga dalla guerra, l’Unicef sostiene il progetto ‘Hoops Club’ che permette alle ragazze e ai ragazzi più vulnerabili di studiare, fare sport, coltivare la musica e il canto, tutte attività importanti per alleviare la durezza della loro condizione di rifugiati”. video e foto su http://www.agoravox.it/Sanremo-2017-la-grande-bellezza.html
Dice Ben Harper: “La musica è come il vento: soffia, continua a passare, a fluire. E finché c’è vento ci sono nuove canzoni”.
Buon Festival di Sanremo 2017, è anche questo.