Le vite dei bambini migranti che hanno perso tutto. Il loro è un viaggio pieno di pericoli, non una vacanza
L’estate è per molti un momento di spensieratezza, vacanze e viaggi, ma per migliaia di persone il viaggio non è un momento di gioia, per molti mettersi in viaggio significa rischiare la propria vita per andare incontro a un futuro incerto.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, in base alle nostre stime, sui 77.600 migranti arrivati in Italia, oltre 11.000 sono minori non accompagnati, ragazzi cioè che hanno computo il lungo viaggio alla volta dell’Europa senza un adulto di riferimento.
La comunità internazionale ha il dovere di moltiplicare gli sforzi per realizzare vie di accesso sicure dalle aree di crisi e dai paesi di transito per evitare che decine di migliaia di persone continuino a vedersi costrette ad affidarsi ai trafficanti, mettendo in serio pericolo la propria vita, per attraversare il Mar Mediterraneo e le frontiere interne ed esterne dell’Europa e dei paesi terzi.
Eritrea, Somalia, Nigeria, Gambia, Costa D’Avorio e Guinea: sono i paesi da cui provengono i rifugiati e i migranti sbarcati sulle coste italiane negli ultimi 6 mesi. Solo dal 1° giugno al 1° luglio di quest’anno sono stati almeno 20.000 i migranti arrivati in Italia, di cui 2.700 donne e più di 3.290 bambini: 450 accompagnati e 2.840 non accompagnati (86,5%). L’incremento di arrivi, registrato dal mese di maggio, è stato causato da un nuovo flusso di migranti dall’Egitto, a partire dall’inizio di Aprile e da una ripresa degli arrivi dall’Eritrea, paesi da cui provengono anche la maggior parte di minori non accompagnati. I mesi di maggio e giugno sono stati i più difficili con 87 sbarchi: il numero di bambini coinvolti, confrontando i due mesi, è quasi lo stesso attestandosi come un dato quasi costante: 2.956 a maggio e 2.813 in giugno.
La maggior parte di loro arrivano in Italia affrontando la rotta libica, particolarmente rischiosa oppure quella egiziana. Sbarcano in Sicilia, Calabria e Puglia e dopo essere sopravvissuti al viaggio, vengono portati nelle varie strutture su tutto il Paese.
I minori migranti devono affrontare un viaggio spaventoso, abbandonando le proprie case e tutto ciò che hanno di prezioso e familiare per intraprendere un viaggio pieno di insidie. Quando arrivano da soli sono particolarmente vulnerabili, spesso spaesati e senza punti di riferimento. Non dobbiamo dimenticare che, al 31 di maggio, più di 5.240 minori si sono allontanati dalle comunità di accoglienza, per proseguire il loro viaggio in Europa o per finire, troppo spesso, in circuiti di grave sfruttamento
Per questo abbiamo lanciato una Helpline per ascoltare la loro voce, trasmettere in modo semplice informazioni importanti per la loro vita, essere un orientamento sicuro se incontrano situazioni di rischio o di difficoltà.