Lettera aperta alle donne ai tempi del referendum
Udi Cerchio del Lago come soggetto politico attivo nella costruzione della nostra società, convinte che ci sia
bisogno, vista la scarsità di informazione e di pubblicizzazione sui prossimi referendum del 12 e 13 giugno,
di rivolgerci a tutte le donne affinché ognuna possa contribuire attivamente alla validazione, attraverso il
raggiungimento del quorum, dell’unico strumento di democrazia diretta previsto dal nostro ordinamento
quale appunto è il referendum.In questa tornata referendaria siamo particolarmente preoccupate sull’esito dei referendum sull’acqua.
Il mantenimento dell’acqua come bene pubblico, anche nella sua distribuzione, è un diritto fondamentale
dell’umanità, perché l’acqua è {{bene indispensabile alla vita umana e alla vita del Pianeta.}} Il mancato
accesso dell’acqua nel resto del pianeta è già ora causa di {{guerre}}, di {{morte}} e di grande sofferenza per
gli uomini e per le donne.
In piena sintonia con la {Carta di Intenti } dell’Unione Donne in Italia affermiamo i nostri “{{2 SI PER L’ACQUA
BENE COMUNE”}} e il nostro{{ SI contro la realizzazione di nuove centrali nucleari.}}
Per questo ci {{rivolgiamo in particolare alle donne}}richiamando il nostro slogan del {{50E50…ovunque si decide!}}
Ogni singola elettrice può essere protagonista del raggiungimento del quorum,
necessario alla validità del referendum,
ovunque si deciderà l’esito del referendum.
La maggioranza numerica delle donne nel nostro Paese potrebbe,
già da sola,
far raggiungere l’obiettivo del quorum, e, molto probabilmente, far
abrogare le leggi che sono oggetto dei referendum.
{{SI per abrogare la privatizzazione dei servizi pubblici, in particolare i servizi idrici.}} L’acqua non può
essere considerata alla stregua di una merce. L’acqua è la vita stessa, si scrive acqua si legge {{Democrazia.}}
{{SI per abrogare la remunerazione minima del capitale investito nei servizi idrici nella misura del 7%.}}
Tariffe idriche e libero mercato sono concetti di per se’ in antitesi e, qualora i servizi idrici siano privatizzati,
l’imprenditore deve farsi carico del rischio di impresa senza farlo pagare alla cittadinanza.
{{
SI per abrogare la possibilità di costruire nuove centrali nucleari}}. Non vogliamo centrali nucleari perché
sono pericolose, costose e realizzabili a lunghissimo termine. La pericolosità delle scorie e del loro
stoccaggio è un problema che nessuna generazione di centrale ha ancora risolto.
{Gardone Riviera, 30 maggio 2011}
{Sede locale – Gardone Riviera (BS) – udicerchiodellago@gmail.com}
{
immagine da mantovanotizie.com}
Lascia un commento