Le giornate del 24 e 25 marzo hanno rappresentato, sia pure con i limiti di un lavoro e di una relazione ancora solo all’inizio, l’occasione per cominciare a riflettere insieme, da esperienze e punti di vista diversi, sui temi dell’Europa e del suo futuro. Abbiamo cominciato, come ci eravamo dette, a riprendere la parola.

Abbiamo avuto occasione di scambiare e mettere in comune elaborazioni, problematiche, idee e progetti, di intessere e riprendere relazioni tra noi. 

Proprio per questo ci sembra utile e positivo continuare il lavoro cominciato. La Casa internazionale può essere la sede di questo incontro e di lavoro, anche per mettere in comune le tante elaborazioni,  i tanti pensieri e le azioni messe in campo dalle donne in questi anni.

Per questo abbiamo pensato di tornare a vederci venerdì 21 aprile, alle ore 17,30, alla Casa Internazionale, per discutere insieme di come proseguire.

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L’Europa delle donne di Federica di Sarcina

La politica di pari opportunità nella storia dell’integrazione europea

Principio fondamentale di ogni ordinamento democratico, la parità tra donne e uomini costituisce un valore dell’Unione europea nonchè un elemento necessario per il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inclusione sociale stabiliti nel 2000 dal Consiglio europeo di Lisbona. Frutto di un percorso che attraversa la storia dell’integrazione europea, il crescente interesse della CEE/UE verso le questioni di genere ha condotto alla progressiva elaborazione della politica di pari opportunità. In queste pagine il tema viene affrontato a partire dall’introduzione nel Trattato di Roma dell’articolo 119 sulla parità di retribuzione tra lavoratori e lavoratrici e dal graduale riconoscimento del valore sociale ed umano di questa norma. Le direttive comunitarie sulla parità salariale e di trattamento approvate dalla seconda metà degli anni Settanta e divenute in seguito pilastri del “modello sociale europeo”, hanno contribuito alla definizione di un più equo mercato del lavoro, influenzando positivamente le legislazioni nazionali. Allo stesso tempo le istituzioni comunitarie hanno sviluppato un ampio dibattito sulla condizione femminile, indispensabile per l’affermazione di una “cultura di parità” nella società europea. In particolare il Parlamento europeo è diventato una delle arene privilegiate per la rivendicazione dei diritti delle donne, contribuendo all’evoluzione della politica di pari opportunità ben oltre la dimensione lavorativa. Nei primi anni Ottanta tematiche quali la presenza femminile nelle istanze rappresentative, lo status delle donne nei paesi in via di sviluppo, la violenza e, più in generale, il ruolo della donna nella società, hanno costituito il preludio all’adozione del “gender mainstreaming”. La chiara evoluzione in senso politico dell’originario progetto economico d’integrazione europea trova in questo studio una lettura originale che esamina quella che rimane tutt’ora una delle “questioni aperte” nella “nuova” Europa a Ventisettee.

Federica Di Sarcina, dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea, è attualmente assegnista nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Siena, dove collabora con il Centro interdipartimentale di ricerca sull’integrazione europea (CRIE). Ha pubblicato saggi sull’evoluzione storica della politica di pari opportunità della CEE/UE.