L’Europa si armi di non violenza
Da “Galileo – giornale di scienza e problemi globali” riprendiamo “il punto” del 9 maggio 2008 sul Rapporto del 2007 sui rapporti umani approvato dal Parlamento europeo.La{{ democrazia}} è un diritto umano fondamentale e lo strumento adeguato per affermarla è la {{nonviolenza}}. Quella scelta, per esempio, dal Dalai Lama per rivendicare l’autonomia del Tibet. A dirlo è stato ieri il Parlamento Europeo con l’approvazione del {{Rapporto del 2007 sui diritti umani}}, avvenuta con 533 voti a favore, 63 contrari e 41 astensioni. Il documento, redatto da {{Marco Cappato}}, europarlamentare e rappresentante della Rosa nel Pugno, denuncia la debolezza delle attuali politiche europee in materia di diritti umani, segnalando la violazione di clausole specifiche nei rapporti commerciali con alcuni paesi, e propone alla Commissione e al Consiglio europei di investire nelle strategie di lotta nonviolenta. “In Europa”, ha dichiarato il parlamentare europeo, “critichiamo, con molte ragioni, la strategia statunitense di promozione della democrazia attraverso gli interventi militari, ma rimaniamo incapaci di mettere in piedi una credibile strategia alternativa, che non sia quella del neutralismo pacifista, oggettivamente alleato di dittatori e massacratori di tutto il mondo”.
Anche la moratoria universale contro la pena di morte, approvata dall’Assemblea Generale delle Organizzazione delle {{Nazioni Unite}} lo scorso dicembre con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astensioni ({{All’Onu si ferma il boia, A un passo dalla moratoria}}), richiede un reale impegno da parte dell’Europa, che se ne è fatta promotrice ({L’Europa è più unita}), per la sua applicazione. Che non è affatto scontata ({Aumentano le esecuzioni nel mondo, Maglia nera alla Cina, Fucilazioni show}). Gli Usa la hanno interrotta ai primi di maggio giustiziando William Earl Lynd con un’iniezione letale ({Mai più medici boia}), e si apprestano ad altre 14 esecuzioni previste nei prossimi mesi. Intanto 58 paesi hanno scritto al segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-moon per ribadire la loro persistente opposizione a qualsiasi tentativo di imporre una moratoria della pena di morte o la sua abolizione. Una politica europea più intraprendente è dunque fondamentale.
Il rapporto parla anche di {{mutilazione genitale femminile, aborto selettivo in base al sesso, della discriminazione delle donne}} ({Che genere di cooperazione}), della violenza sui bambini, dei voli segreti della Cia ({Il nemico in casa}), delle torture ({Riconvertire Guantanamo}), e invita i paesi europei a sottoscrivere tutte le convenzioni sui diritti umani, in particolare la Repubblica Ceca, l’unica a non aver ancora firmato lo Statuto di Roma con cui è stata istituita la Corte penale internazionale. Riconosce, inoltre, l’urgenza di una politica per l’immigrazione che rispetti i diritti fondamentali e orientata allo sviluppo. In ultimo (ma non ultima) che si garantisca e ci si batta per la libertà di stampa e di pensiero.
Con il documento approvato, il Parlamento Europeo propone la convocazione di una {{Conferenza sulla nonviolenza}} e che il 2010 sia dichiarato anno europeo di questa strategia di lotta.
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