Sul canale YouTube dell’associazione intervista a Serena Tusini e Charlie Barnao su “Leva militare e servizio civile: il no dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole”.

Il 22 maggio scorso, la Lega, a seguito delle dichiarazioni a Montecitorio del suo leader, Matteo Salvini (Vice Premier, Ministro delle Infrastrutture), ha presentato il ddl “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina”; primo firmatario Eugenio Zoffili (deputato comasco, vicino alla Segreteria e nella Commissione Difesa della Camera). La proposta riguarda uomini e donne d’età compresa tra i 18 e i 26 anni, chiamat* alla Leva obbligatoria semestrale, su base regionale, da effettuarsi in Italia; in alternativa il Servizio civile di pari durata e con tratti militarizzati (es. alzabandiera, divisa, ecc.). Già nell’intervento alla scorsa adunata degli Alpini a Vicenza, Guido Crosetto (Fratelli d’Italia, Ministro della Difesa, già Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa del governo Berlusconi IV), dichiarò che “il progetto di un ritorno alla leva non riguarda le forze armate” e che “il servizio civile universale non riguarda le stesse” (Ansa, Vicenza, 12/5/2024, 13:29), ma è indubbio, come sottolineano i relatori nel video, che la proposta della Lega s’innesti su un tema di ampio e attuale dibattito non solo italiano e neppure solo europeo, che è quello della tendenza militaristica crescente ovunque in questo inizio Millennio e corrispondente a un calo di democrazia rappresentativa.

SERENA TUSINI (tra le referenti dell”OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE NELLE SCUOLE di ogni ordine e grado e nelle Università), parla di “cambiamento della forma della guerra inerente ai cambiamenti della forma dello Stato”; afferma anche che il discorso sulla militarizzazione non possa prescindere dall’analisi sulla “guerra totale verso cui andiamo.”

CHARLIE BARNAO (ordinario di SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI all’Università di Catanzaro) descrive varie forme di militarizzazione esplicita o latente, le più preoccupanti poiché poco individuabili ma molto diffuse, non ultimo l’impianto militarizzante di molti video games. L’intervista tocca temi di grande attualità, quali l’abbandono, negli ultimi decenni, in molti Paesi di forme di leva obbligatorie che, a fronte dei cambiamenti geopolitici e delle guerre in atto, si vorrebbero in qualche modo successorio ripristinare per necessità di operatività sul terreno, di abbassamento dell’età e altre dinamiche per le quali occorre allargare il consenso sociale, in primis nelle famiglie, nella scuola e nell’Università-

“L’Osservatorio” dice Tusini, “si è collocato nella scuola quale punto nevralgico per contrastare, seppure con pochi mezzi, la militarizzazione in atto e difendere l’istituzione scuola-Università come luogo, costituzionale, di formazione al pensiero critico, all’espressione individuale, non al suo opposto, non a una militarizzazione strisciante che ne muta il senso e propone una “pedagogia della militarizzazione” rivota ai/alle più piccol*.”

Tusini e Barnao approfondiscono le dinamiche comunicative, globalizzanti, che rispondono con le parole “ordine”, “semplificazione”, “sicurezza”, “autoritarismo” alle complessità e difficoltà delle società “liquide”, plurali, democratiche. Barnao sottolinea il ruolo delle grandi fondazioni, come Medoro e Leonardo nei processi culturali della militarizzazione in atto, tra l’altro sostenuta anche da un certo numero di Rettori.

L’Osservatorio programma una serie di eventi in varie città italiane e momenti di confronto e di altre forze impegnate nel sociale e con vari movimenti (es. la galassia della pace), da coinvolgere nel contrasto alla militarizzazione.

Info: Osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole

https://www.facebook.com/OsservatorioNOMS/

Vedi: Osservatorio contro la militarizzazione nelle scuole: https://youtu.be/Rwz-x11stS4; https://youtu.be/HyDh7rQ9wLo