L’UDI di Modena sul processo per il femminicidio di Alice Neri
Da Serena Ballista, presidente dell’UDI di Modena – associazione che è stata ammessa come parte civile nel processo – e dall’avvocata Sonia Lama arriva (leggi qui sotto il loro comunicato stampa) la denuncia sullo sviamento dell’opinione pubblica determinato dal comportamento della Difesa nel processo per il femminicidio di Alice Neri. Si stanno infatti svolgendo le udienze (alcune a porte chiuse) davanti alla Corte D’Assise contro Mohamed Gaaloul (tunisino arrestato in Francia e estradato in Italia nel 2022) accusato di aver ucciso di Alice Neri che fu trovata morta all’interno della sua auto bruciata nelle campagne di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena, nel novembre 2022.
Comunicato stampa UDI MODENA Processo per femminicidio Alice Neri
Se la Difesa ha certamente il diritto di vagliare piste alternative rispetto alla tesi d’accusa della Procura, non devono però essere forzate a tavolino sulla base di suggestioni che, spingendo a sospettare di qualunque automobilista ripreso dalle telecamere della zona Nord di Modena, evocano lo spettro di un quarto, quinto uomo. A che numero siamo arrivati, adesso? Si chiama “fumo negli occhi”. Obiettivo della Difesa? Indebolire faziosamente il solido quadro indiziario a carico dell’unico imputato per il femminicidio di Alice Neri. Ecco dunque la strategia della Difesa che, per perseguirla, chiede di tutelare le prossime fonti di prova con un’udienza a porte chiuse salvo dichiarare lei stessa alla stampa, al termine dell’udienza del 12 giugno, proprio quanto aveva chiesto di non divulgare. Ed ecco i giornali di oggi titolare “Colpo di scena” e spostare l’attenzione da Gaaloul al nulla assoluto, condizionando l’opinione pubblica e i futuri testi. Risultato? Confusione e mistero quando invece sulla scorta degli elementi fattuali e certi e da quelli deduttivi, logico – razionali, gli indizi a carico di Gaaloul sono plurimi, precisi e concordanti. Su questo la Difesa dovrà rispondere senza sottrarsi, sviare, confondere e giocando con la psicologia della Giuria popolare, senza cercare un’altra storia da offrire ai giornali senza che questi possano presenziare e sentire direttamente cosa accada in aula. Quale sarà infatti la verità raccontata con un processo a porte chiuse? Quella della Difesa che prima chiede riserbo per poi tradirlo per prima. A che pro? Essere l’unica a dare la propria versione dei fatti con la spregiudicatezza che altre parti non hanno, dimostrando pieno rispetto delle regole, etica professionale e decenza. E così tra uno “scusi, Presidente”, “grazie, Presidente” e un “non ci avevo pensato, Presidente”, con insopportabile soddisfazione la Difesa si gira verso i suoi ed esultante dice: “La prima bombetta l’abbiamo sganciata”.
Serena Ballista, Presidente UDI Modena, e Avvocata Sonia Lama.