Ho seguito, come non avrei potuto, la trasmissione “Rai per una notte”,
proprio riconoscendone il valore di denuncia, nella quale da censurato ha
partecipato Daniele Luttazzi.
Si tratta ora di capire se l’espressione della critica e del dissenso, possa
essere veicolo di legittimazione di un linguaggio inutilmente lesivo delle
donne.La libertà d’espressione è un bene prezioso. Difenderla prima ancora che un
dovere è un diritto. In Italia c’è chi la possiede fuori dai media, da
sempre.
_ Da femminista sono in questa condizione, e ho imparato a tenere care tutte
le occasioni nelle quali vengono denunciati le censure e gli abusi
proprietari.
_ Ho seguito, come non avrei potuto, la trasmissione “Rai per una notte”,
proprio riconoscendone il valore di denuncia, nella quale da censurato ha
partecipato Daniele Luttazzi.
Si tratta ora di capire se l’espressione della critica e del dissenso, possa
essere veicolo di legittimazione di un linguaggio inutilmente lesivo delle
donne.

{{Non è la prima volta che Luttazzi banalizza lo stupro}}, non credo che questo
non abbia fatte sentire a disagio le tantissime donne presenti alla
trasmissione.

Il talento diventa un pretesto in questi casi, ed al talento non si rende un
buon servizio confondendo con la censura la protesta contro un effetto
comico cercato sul limite esistente tra la violenza sessuale e la
compiacenza forzata (limite solo linguistico, perchè nella realtà le due
cose coincidono). E’ la compiacenza di cui fa apologia Berlusconi.

{{Non è la sola analogia tra Luttazzi e Berlusconi}}, infatti ammiccano tutti e
due ad un pubblico “solo” maschile, Il fatto che ci siano donne che li
compiacciono sorridendo o applaudendo, non sposta l’asse della dignità
femminile. Tutto questo tenendo fuori dal discorso gli ammiccamenti che
occhieggiano alla prostituzione confondendola con la tratta ed il ricatto
sessuale. Ma questo è vizio talmente esteso che risulta incomprensibile da
parte degli uomini, una qualsiasi distinzione.

La parte più amara viene dalla considerazione che con linguaggio
trasgressivo si ripropone la logica borghese della sottomissione sessuale
femminile. Per questo l’iconoclasta Luttazzi, per la sua metafora non ha
scelto una sodomia fra gay:{{ il calcolo è sempre lo stesso pesa di più
l’accusa di omofobia, o quella di maschilismo?}} La risposta è nelle cose ed
anche nelle scelte giornalistiche.

Vi sono comunque grata dell’aver dato spazio alle lavoratrici e a Teresa de
Sio, che ormai capita raramente di sentire.
Tutti gli altri li sentiamo anche oltre la censura che nel nostro paese c’è
e le donne lo sanno.