“Ma che ci faceva Cecilia Sala in Iran?”
“Ma che ci faceva Cecilia Sala in Iran?”, con questa domanda Diego Fusaro, sul suo blog che si definisce filosofico (?), ha aperto un podcast sul caso di Cecilia Sala definendola più volte “giornalista mainstream” (che significa? sarà un codice? ci siamo chieste).
Ci faceva la giornalista, il suo lavoro, è semplice! E come lo faceva? Con serietà e curiosità, come ci suggeriscono le parole di Francesca Mannocchi, un’altra giornalista che abbiamo imparato a conoscere e amare mentre ci raccontava “sul campo” la guerra in Ucraina: “sono certa che Cecilia Sala tornerà presto per raccontarci le storie che ha raccolto e che, anche stavolta – quella più difficile – non avrà bisogno né di un simbolo facile di libertà né di un facile nemico.” (La Stampa, 29 dicembre).
L’immagine scelta per questo redazionale è quella del libro di Cecilia Sala che si chiama L’incendio perché, se ne leggiamo la scheda editoriale (qui sotto) capiamo che cosa siano serietà e curiosità di una giornalista di questo Millennio difficile e complesso.
Cecilia Sala è stata arrestata in Iran il 19 dicembre 2024, attualmente è detenuta nel famigerato carcere di Evin (che ospita i prigionieri politici del regime), nelle condizioni disumane che è riuscita a raccontare alla madre in una delle due telefonate che le hanno concesso di fare.
Esprimiamo grande vicinanza alla famiglia di Cecilia, e speriamo che sia liberata al più presto.
Un viaggio negli scenari più caldi del mondo, dall’Europa orientale al Medio Oriente. Kateryna, soldatessa ucraina. Assim, studente iraniano in prima fila ai cortei della protesta Donna, Vita, Libertà. Nabila, campionessa di kickboxing musulmana e lesbica. Zarifa, che fa politica in Afghanistan. Loro sono quattro tra i protagonisti di questo viaggio, Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.