Roma, sala ex-Bologna del Senato. La conferenza stampa proposta dal Comitato promotore di Se Non Ora Quando inizia con la lettura da parte di Cristina Comencini delle motivazioni che hanno portato alla decisione di ritornare in piazza. A Roma con un concerto in Piazza del Popolo e anche nelle altre città, dove i vari comitati hanno deciso di mobilitarsi. Dalle [pagine web ->http://www.senonoraquando.eu/] si sa che Genova già si sta muovendo su questo. Dunque, un appuntamento sia nazionale che articolato sul territorio.
Sono più di 120 i comitati riuniti in rete che vogliono fare il punto su un anno di lavoro: riflessioni, contatti, organizzazione…

Un’organizzazione leggera che lascia aperti spazi necessari al coinvolgimento creativo delle singole ma anche di chi si identifica in quella pluralità di aggregazioni che hanno segnato la nostra storia nei decenni. Non bisogna dimenticare che {{il movimento delle donne non è nato il 13 febbraio ma, nell’alternarsi tra momenti carsici e visibili, ha radici lontane. Non bisogna dimenticare anche la trasversalità generazionale.}}

Se si perde questa dimensione, si perde gran parte della nostra forza.
Forza che ora deve passare dall’atteggiamento rivendicativo a quello propositivo. Abbiamo tutte le carte in regola per governare la nostra e l’altrui Storia.

Durante quest’anno sono uscite le statistiche che hanno confermato l’ idea sul {{legame tra bassa partecipazione delle donne alla società e il declino del Paese}}. L’Italia, è stato detto, somma due dati contrapposti: i tassi di occupazione e natalità sono i più bassi d’Europa come è più basso il nostro tasso di sviluppo. Bassa è la partecipazione delle donne in tutte le posizioni decisionali. Questi dati si associano ad una crisi in cui il Paese rischia una catastrofe economica e un declassamento internazionale.

La manifestazione dell’11 dicembre dirà che {{non c’è uscita dalla crisi senza le donne .}}

Sarà {{una manifestazione di proposta su temi cruciali }} come il welfare collegato allo sviluppo del lavoro e dell’imprenditoria, alla maternità negata, al precariato femminile. La rappresentazione delle donne nei media, giornali, televisione, pubblicità. La volontà delle donne di assumere la responsabilità pubblica al 50% nelle aziende, nelle istituzioni, nei partiti.

Alla conferenza stampa erano presenti le agenzia Ansa e Agi, ma anche giornaliste di La Repubblica, Il fatto, L’unità, La stampa… erano presenti anche l’attrice{{ Lunetta Savino}} e la scrittrice {{Lidia Ravera}}.

Quando è stato chiesto come si sarebbe sviluppato {{il rapporto tra questo movimento e partiti}}, {{Francesca Izzo}} ha sottolineato che il ruolo di Se Non Ora Quando è di catalizzare quella forza che le donne hanno costruito in anni di lavoro ma che negli ultimi tempi non sono riuscite a far diventare massa critica. Noi vogliamo che questa forza sia in grado di cambiare ciò che non ci piace compresi quei luoghi dove chi detiene ancora i gangli del potere fa di tutto per mantenere lo status quo dove le donne o non ci sono o sono omologate.

Il mondo della politica, dell’industria, della finanza non potrà più far finta che la forza delle donne sia ininfluente. Ognuna di noi, in qualsiasi luogo si muova, potrà {{rivendicare a sé la forza di tutte.}}

L’11 dicembre non si ascolterà solo buona musica ma bisognerà confrontarsi anche sui contenuti. Su questo è intervenuta anche {{Flavia Perina,}} deputato di Fli, giornalista, ex direttore del Secolo d’Italia, che ha detto: credo che il primo tema dovrebbe essere {{l’apertura sulla cittadinanza ai figli degli immigrati}}. Le donne possono intestarsi questa battaglia proprio perché finora sono state considerate cittadine di tipo b.

Perina ha voluto confermare anche {{il carattere trasversale di Se Non Ora Quando}} dicendo: la caduta del governo Berlusconi rende tutte più libere di approfondire una serie di temi. Prima è stato più difficile.
Ora e’ venuta meno questa discriminante per cui. “Se Non Ora Quando può e deve dialogare con tutte e confrontarsi sui contenuti”.

Al centro di questi il welfare. {{Cristina Comencin}}i ha detto che in Italia non esiste come bene pubblico. {{Il welfare sono le donne }} che debbono organizzarsi in modo funambolico per unire lavoro e vita privata. Ma, il welfare, che è anche un grande motore economico. In Italia ci sono ragazze molto in gamba che non trovano lavoro e se lo trovano non devono fare figli: questa è una spirale mostruosa che va interrotta. Il welfare non ce lo ha dato nessuno, nemmeno i governi precedenti: ma se le donne non si prendono delle responsabilità pubbliche certe cose non si otterranno.

Dopo la manifestazione del 13 febbraio scorso,con più di un milione di donne in piazza per il rispetto e la dignità, Se Non Ora Quando ha indetto una {{manifestazione-concerto per l’11 dicembre a piazza del Popolo,}} a Roma. Il concetto chiave sarà: {{“}}{{Mai più contro di noi, mai più senza di noi”}}. L’appuntamento é alle 14 per un pomeriggio di dibattiti e di proposte ma anche di musica: a dare il via sarà l{{’Orchestra sinfonica Europa Musica}}, poi verranno cantate arie famose, Casta Diva, Carmen, Tosca. Il pomeriggio proseguirà con musica pop: dalle giovanissime{{ Emma Marrone }} a {{Enrica Mou}} a {{Paola Turci}} in tandem con {{Marina Rei }} alla batteria. E interverranno donne impegnate come {{Chiara Saraceno}} per il welfare e {{Annamaria Tes}}ta sulle nuove forme di rappresentazione femminile nella pubblicità.

Riempiamo questo momento, che é di attesa, di idee e di proposte, ha spiegato{{ Cristina Comencini,}} regista, sceneggiatrice, scrittrice, e una delle donne del Comitato Promotore di Se Non Ora Quando. E’ un periodo difficile per tutt* ma questo e’ stato anche un anno importantissimo per le donne. In un certo senso, {{questo e’ un momento magico per dare vita a questa manifestazione}}.