La gioia di chi può adesso scendere da quelle due navi Sea Watch e Sea Eye

Dopo 19 giorni di stallo il premier maltese Joseph Muscat ha autorizzato ieri 9 gennaio 2019 lo sbarco delle 49 persone a bordo delle due imbarcazioni di Sea Watch e Sea Eye. I/le migranti (compresa una parte dei 280 salvat* da Malta nelle ultime settimane) saranno poi ricollocati in otto paesi dell’Unione europea: Germania Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia, secondo quanto riferito in una conferenza stampa dallo stesso Muscat.

 

La soddisfazione di chi è riuscito a salvare 49 persone dalle acque del Mediterraneo

“Siamo contenti di poter finalmente liberare le persone che sono imprigionate da quasi 20 giorni a bordo. Ci rendiamo conto dello sforzo di Malta che non può farsi carico degli sbarchi di tutte le navi soccorse  anche al di fuori della propria area Sar sottolinea Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch -. Crediamo che sia responsabilità degli stati membri trovare un accordo sulla redistribuzione, ma non è possibile aspettare 20 giorni per uno sbarco perchè non riescono ad accordarsi”.

Sea Watch esprime soddisfazione per la soluzione europea, “anche se questo ha preso molto tempo e dimostra che sia necessario organizzarsi per avere una soluzione di redistributiva immediata. Non è possibile che lo scarico sia condizionato al raggiungimento di un accordo tra stati membri”. Linardi ha ringraziato poi la società civile “che si è mossa in questi giorni e ha dimostrato una grande solidarietà. Vogliamo ringraziare le organizzazioni di United4Med che ci hanno dato il loro supporto – aggiunge -, vogliamo ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili su ogni livello, dai porti al cibo. Per noi significa tantissimo perché dimostra che c’è un’Europa diversa”.