Manifestazione contro la PAS: “FIGLI CONTESI” – PIAZZA MONTECITORIO ROMA – 1° OTTOBRE 2016
In questi ultimi anni la legge sull’affidamento dei figli condivisi è stato strumentalizzato da avvocati e psicologi con chiara impronta patriarcale tant’è che i figli/e contesi/e stanno crescendo. Per non parlare della PAS che è una teoria (sindrome di alienazione parentale) che sta facendo passare per “matte” tutte le donne che cercano di tutelare i figli dalla violenza di alcuni padri.
La sottrazione dei bambini o delle bambine può verificarsi anche durante la separazione o il divorzio e può passare attraverso costose azioni legali dove un ex-coniuge accede a dei finanziamenti, non per contribuire al sostenimento dei figli, bensì per accanirsi contro l’altro coniuge. Stiamo costruendo un futuro malato per i nostri figli. Un genitore di fronte a psicologi, psichiatri e assistenti sociali, può ritrovarsi accusato di colpe mai commesse, sulla base di opinioni soggettive “orientate”.
Bisogna iniziare a coinvolgere le camere penali perché si riconosca la violenza ” mascherata” e vigilare perché sia rispettata effettivamente la legge. Non è possibile ascoltare solo il padre o solo la madre durante le cause di separazione con in mezzo i poveri figli contesi che soffrono l’immaturità e la conflittualità dei cattivi genitori. “Conflittualità” dietro a cui si trincerano gli operatori istituzionali.
Chiediamo che vengano abolite le perizie psichiatriche nei Tribunali in quanto di recente vengono utilizzate come plotoni di esecuzione contro la figura materna. L’utilizzo della PAS ha posto il genitore con minori mezzi economici in posizione soccombente. I figli vengono tolti alle madri in nome di una errata “bigenitorialità”.
Vogliamo che chi esegue diagnosi di PAS venga screditato ufficialmente ed escluso dalle CTU in quanto “ciarlatano” e che la violenza domestica (penale) venga presa in considerazione nel provvedimento civile ed esaminata durante le CTU anziché considerarla come “denuncia strumentale”.
Vogliamo che non vengano ammessi a partecipare alle CTU tutti gli operatori che lavorano (o sono in consiglio di amministrazione o sono legati a centri di mediazione) in associazioni o case famiglia. Chiediamo inoltre che tutti (giudici dei minori, CTU, giudici del tribunale della famiglia) ricevano una formazione specifica sulla violenza di genere.
Per tutti i fatti esposti sopra queste madri chiederanno che vengano rispettati i tempi stabiliti della legge (90 giorni per la prima udienza di separazione, un anno per il divorzio) e stabiliti dei tempi brevi e certi per le udienze relativi ad affidi, perizie e alimenti relativi ai minori nonché chiedere che i servizi sociali e le risorse dei comuni vengano indirizzati a sostenere le famiglie monoparentali e le donne e non che vengano semplicemente controllate.
“La fiducia delle vittime (donne e bambini) viene travolta dal tradimento dell’agire dell’operatore psicologico più incline al successo personale e al richiamo della tasca. Nessuna falsa dichiarazione di intenti (per il bene del bambino) può assolvere il male dentro che aggrava le vittime dall’incontro con lo psicologo di turno, frustrando comprensibili aspettative provenienti da colui che è venuto per chiedere giustizia, lenire la sofferenza e vincere il disagio e l’angoscia. Un tradimento grave, perché la traballante imparzialità dei magistrati viene ingannata dalla convinzione che le consulenze psicologiche poggiano sulle basi scientifiche della psicologia, verso la quale la fiducia è massima. Purtroppo, la realtà ci consegna sempre più perizie tecniche frutto di corrotte cittadelle di comitati di affari e prodotti di esperti di scarsa capacità e conoscenza della difficile scienza psicologica“.
Parteciperanno tutti i/le Parlamentari sensibili all’argomento.