Mentre continua la disperata attraversata del Mediterraneo Rokia Traorè canta per fermarl*, per non farl* morire
Con Rokia Traorè il mondo della musica è vicino ai problemi dell’ Africa. Rokia Traorè canta per dire a chi parte o vuole partire di pensare ai rischi, alle difficoltà, alle disillusioni che deve affrontare.
La cantante Rokia Traorè, di origine del Mali, con la sua voce, dall’estensione straordinaria, canta per esprimere sia pensieri sulla sua vita, che sulla difficile situazione politica del Mali e dell’Africa Malgrado il suo Paese sia stato scosso da un terribile colpo di Stato militare nel 2012, che ne ha minato la democrazia, la cantante resta emotivamente legata alla sua terra. Sebbene Rokia abbia raggiunto fama mondiale, ha scelto di restare nella capitale del suo Paese d’origine, Bamako, dove affettuosamente la chiamano “kia” per il suo carattere di ferro.
L’artista è molto attiva in difesa dei diritti civili, particolarmente schierata con la categoria femminile in Mali. “Canto le donne che scelgono la libertà” Il suo è un canto di pace per l’Africa-
“Voglio cantare la bellezza dell’Africa, l’amore per il mio Paese, il Mali, invece di piangere di dolore, di rabbia per le ferite che lo stanno provando. E trasmettere un messaggio di ottimismo. Dire alla mia gente che nonostante tutto ce la faremo, e tornerà la pace.Non voglio credere che a questo”
Questo è il desiderio di Rokia Traorè. La cantante, che è anche compositrice, si esprime con una musica innovativa, dai toni dolci, ma al tempo stesso graffianti. Le sue parole, la sua musica vogliono rivalutare la forza delle donne africane. Kia vuole il riscatto, agli occhi del mondo, della donna africana, una figura che deve essere vista vincente e non sottomessa
Rokia attualmente dirige la fondazione Passarelle le cui finalità sono di contribuire allo sviluppo dell’industria musicale in Mali e sviluppare le arti performative trasformandole in economia reale.
Lo scopo è offrire possibilità reali a giovani talenti anche in Africa, allo stesso modo dei coetanei adolescenti dei Paesi occidentali. Il linguaggio della musica, e dell’arte in genere, può unire un popolo e connettere l’Africa con se stessa, di questo l’artista è fermamente convinta.