MESSICO – oggi, sabato 25 marzo 2017 – Manifestazione per altri 3 giornalist* assassinat*
#NoMasPeriodistasAsesinados “Mai Più Giornalisti Uccisi” è una protesta,l’ennesima, che ci sarà oggi, sabato 25 marzo in Messico per i giornalisti assassinati Cecilio Pineda, Ricardo Monlui, Miroslava Breach: TRE in meno di un mese…
Secondo l’Ufficio del Procuratore per i crimini contro la libertà di espressione (FEADLE) in poco più di sei anni, dal luglio 2010 al dicembre 2016 sono stati registrati 31,798 attacchi contro i giornalisti. Delle 798 denunce, riportano esiti di successo una nel 2012 e due nel 2016: il 99,7% delle aggressioni non è stato condannato.
Delle 798 denunce di aggressioni contro i giornalisti, il FEADLE ha riferito che solo 107 hanno portato al presunto autore davanti ad un giudice. Cioè, il 13% dei casi,il resto rimane impunito.Ricordo il libro Ni vivos ni muertos, del giornalista italiano residente da anni in Messico, Federico Mastrogiovanni, che ci informa delle oltre 30.000 persone scomparse dal 2006 a oggi:”Desaparecidos dei quali non si sa più niente, a volte ritrovati morti e orribilmente mutilati, a volte mai denunciati come scomparsi e sistematicamente mai cercati dalle autorità pubbliche… La sparizione forzata non è un fatto casuale, ma costituisce una vera strategia del terrore diffusa su tutto il territorio, della quale sono a vario titolo responsabili istituzioni corrotte, crimine organizzato e aziende multinazionali”
Secondo l’Ufficio del Procuratore per i crimini contro la libertà di espressione (FEADLE) in poco più di sei anni, dal luglio 2010 al dicembre 2016 sono stati registrati 31,798 attacchi contro i giornalisti. Delle 798 denunce, riportano esiti di successo una nel 2012 e due nel 2016: il 99,7% delle aggressioni non è stato condannato.
Delle 798 denunce di aggressioni contro i giornalisti, il FEADLE ha riferito che solo 107 hanno portato al presunto autore davanti ad un giudice. Cioè, il 13% dei casi,il resto rimane impunito.E’ anche vero che nel 2016, su 48 cronisti uccisi nel mondo, 26 sono rimasti vittime di combattimenti in Medio Oriente e lo stesso vale per il numero dei reporter in carcere, in tutto 259. Dei 48 reporter uccisi nel 2016 (1.228 il totale dal 1992), il 75% seguiva le guerre, il 38% si occupava di politica e il 19% di corruzione.Per la prima volta da quando il CPJ ha cominciato a tenere le statistiche, oltre la metà sono caduti durante scontri in Siria, Iraq, Yemen e Afghanistan.
Noi per primi non possiamo tacere.