# MeToo India: esplodono gli scandali delle molestie sessuali
Vi propongo l’articolo di Sunil Deepak
Lo scandalo di molestie sessuali dello zar di Hollywood Harvey Weinstein era scoppiato un anno fa (ottobre 2017) e aveva innescato una serie di denunce. Dopo un anno, quell’onda è arrivata anche in India e ha coinvolto diversi personaggi famosi tra i quali politici, giornalisti, registi e attori.
L’ATTRICE E L’ATTORE
Tutto è cominciato nella seconda metà di settembre. Un’ex-attrice di Bollywood, Tanushree Dutta, residente in America da circa 10 anni, durante una visita in India ha raccontato di aver subìto molestia sessuale da parte dell’attore Nana Patekar nel 2008 mentre lavorava in un film. Ha dichiarato che all’epoca aveva raccontato tutto al regista e ad altre persone che lavoravano con lei ma nessuno l’aveva presa sul serio. Traumatizzata da questa esperienza, si era ritirata dal mondo del cinema.
All’inizio l’intervista di Tanushree è stata accolta con dichiarazioni tipo “Ma questa vuole solo pubblicità, dopo 10 anni si è ricordata della molestia”. Fortunatamente un giornalista – che allora era tirocinante ed era presente sul set del film – si ricordava l’episodio e ha confermato tutto. Con il passare dei giorni, qualcuno altro si è fatto avanti con la sua storia che coinvolgeva Patekar. Il dibattito ha fatto uscire molte altre denunce contro personaggi famosi, così la storia di Dutta e Patekar è rimasta viva e finalmente il 10 ottobre la Commissione per i Diritti delle Donne ha convocato Patekar per una discussione.
L’ACCUSA DELLA SUORA
Lo scandalo Dutta-Patekar ha focalizzato l’attenzione pubblica su un’altra storia che andava avanti da qualche mese e coinvolgeva una suora e un vescovo. Tutto è iniziato nel luglio 2018 quando una suora ha denunciato alla polizia monsignor Franco Mulakkal, il vescovo di Ludhiana nello Stato di Punjab (nel nord dell’India) per averla stuprata 13 volte fra il 2014 e il 2016. La suora ha dichiarato che ne aveva parlato prima con la sua congregazione Madre di Carmelo e poi con altre persone della gerarchia ecclesiale, ma non aveva ricevuto nessuna risposta.
Per circa 2 mesi la polizia non ha fatto altro che interrogare più volte la suora. Quando la storia è apparsa sui giornali, le prime reazioni erano tutte contro la suora: “perché si era fatta avanti dopo due anni, forse voleva ricattare il vescovo?”. In un’intervista televisiva, un politico vicino alla Chiesa cattolica indiana ha detto che lei non era una suora ma una prostituta.
Alla fine, in settembre, la suora, accompagnata da altre 4 consorelle ha deciso di fare uno sciopero pubblico e poco alla volta l’opinione pubblica si è mobilitata. La congregazione ha prima chiesto alla suora di ritirare l’accusa e poi ha preso distanza da questo gruppetto di suore. Nonostante la loro espulsione dal convento e le richieste più o meno minacciose della gerarchia ecclesiale, le suore hanno rifiutato di fermare la loro protesta. Un’altra congregazione si è fatta avanti per offrire un rifugio alle 5 suore.
Quando oramai la notizia appariva nei quotidiani nazionali, il Vaticano ha chiesto la sospensione del vescovo e alla fine, ai primi di ottobre, lui è stato arrestato.
Nel frattempo, le minacce contro le suore non si sono fermate. Il 10 ottobre 2018, la Federazione cattolica indiana ha lanciato la domanda di espulsione delle suore anche dal convento delle Missionarie di Gesù, dove sono attualmente ospitate.
L’ONDA E’ PARTITA
Ai primi di ottobre, le denunce erano timide e incerte ma poco alla volta le donne hanno iniziato a parlare. Alcune di loro volevano restare anonime, hanno parlato con i giornalisti ai quali hanno fornito le informazioni. Invece altre donne sono uscite allo scoperto. Ora, l’onda è partita e ogni giorno vi sono nuove denunce.
Alcune denunce sono state seguite da ripercussioni per gli aggressori. Gli attori Aamir Khan e Hrithik Roshan hanno deciso di non lavorare con i registi accusati di molestie. Alcuni altri hanno dovuto dare le dimissioni. Ogni giorno la lista degli accusati diventa più lunga e in diversi casi sembra che molti fossero già al corrente di quello che succedeva ma non avevano agito. I nomi di diversi attori, cantanti, registi, scrittori e politici sono stati fatti. Fra gli scrittori conosciuti in Italia vi sono Kiran Nagarkar e M. J. Akbar.
Akbar è anche il vice ministro degli Affari esteri per cui resta da vedere se il governo dovrà prendere atto di queste denunce.
Per il momento, l’onda indiana di #MeToo ha coinvolto soprattutto il mondo delle grandi città e della stampa anglofona ma già si sentono sussurrare i nomi delle persone nella stampa locale e nelle province dove le donne sono più vulnerabili, la società è più conservatrice e la giustizia è più lontana.
In India, quando vi sono scandali di molestie sessuali, quasi sempre sono le vittime a pagarne il prezzo mentre i potenti riescono a sfuggire la giustizia e la condanna popolare. Questa volta, l’onda delle denunce riuscirà finalmente a rompere i tabù che circondano le vittime delle molestie sessuali in India?
pubblicato su La bottega del Barbieri &c