Metteranno le mani anche nelle vostre tasche!
Pubblichiamo il testo di un volantino distribuito dal Comitato NOTAV di San Didero durante la fiaccolata
della settimana scorsa a Torino che spiega il perché della mobilitazione contro la TAV in Val di Susa
Tagliano i fondi per la scuola, la sanità, l’assistenza, gli
ospedali e vogliono spendere 1.200 euro al centimetro (120 milioni di
euro al chilometro – sono i dati dei proponenti dell’opera) per
un’opera inutile, dato che l’attuale linea ferroviaria
internazionale – che già collega l’Italia con la Francia attraverso
la Valle di Susa – è sfruttata solo al 30%.
L’enorme debito che ne conseguirà, graverà sulle spalle dei
nostri figli e nipoti, per molti anni: mezzo miliardo di debito
pubblico annuale per 30-40 anni, soltanto per il Tav Torino-Lione.
Rimarrebbero solo briciole per la spesa pubblica nella sanità,
nell’istruzione, nel sociale.
Non ci sono soldi e già per il tunnel geognostico della Maddalena
di Chiomonte (costo totale da progetto 143 milioni di euro) i primi 12
milioni di euro saranno presi dai fondi originariamente destinati alla
sicurezza delle scuole.
La linea non sarebbe in grado di ripagare l’investimento effettuato
per la sua costruzione e neanche gli oneri di esercizio, in quanto
presenterebbe introiti molto minori rispetto ai costi di gestione e
manutenzione. Anche dopo 40 anni il bilancio costi-benefici sarebbe
ancora negativo, ed il debito di 20 Miliardi di euro valutato per la
realizzazione sarebbe intanto cresciuto a 25 per il passivo di
esercizio.
Il tunnel di base avrebbe costi altissimi anche per la sola
manutenzione ordinaria. Per questa voce, in cui incidono fortemente le
spese di raffreddamento, necessario per far scendere la temperatura a
32°C, i proponenti preventivano 65 milioni di euro all’anno!
Adesso parlano di realizzare l’opera per fasi: prima il tunnel di
base, poi il nodo di Torino e solo dopo il 2035 – “se si renderà
necessaria” – la linea in Valle di Susa.
Con ciò ammettono implicitamente che l’attuale linea è più che
sufficiente, perciò: perché, contro ogni logica, incominciare dal
fondo? Perché non intervenire prima sul nodo di Torino? Perché non
potenziare la linea metropolitana?
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