Migranti: la storia di Okike, film sull’accoglienza (contro i pregiudizi)
Il film è stato girato a Macerata ed ora è in fase di postproduzione. E’ la storia di Okike, giovane africano in attesa di incontrare la commissione che deciderà il suo futuro, negando o accogliendo la sua richiesta di asilo. E’ un film che racconta la realtà dei rifugiati e dei richiedenti asilo i cui protagonisti sono beneficiari dei progetti marchigiani del GUS – Gruppo Umana Solidarietà.
“In queste settimane – ha sottolineato il Coordinatore nazionale del GUS Giovanni Lattanzi – si sente un gran parlare (male, e a torto) delle migrazioni e dell’accoglienza, soprattutto da quelle persone che del fenomeno migratorio nulla sanno, e quindi ne parlano per luoghi comuni e per sentito dire. Noi facciamo ‘buona’ accoglienza da anni e lo facciamo ‘emozionandoci’, perché ci crediamo e perché consideriamo la presa in carico dei nostri beneficiari la cosa più importante”.
Okike vuole raccontare la difficoltà di convivere con il trauma della fuga, della violenza, dell’esilio e della solitudine. Lo vuole fare con leggerezza, mostrando gli sforzi di un protagonista che ha dentro un mondo, ma che non ha i mezzi né le capacità per ricrearlo. Un personaggio che ha una storia, ma che paradossalmente ha una storia troppo simile a tante altre. Okike non demorde, e non mollerà nemmeno dopo il rifiuto della Commissione.
Il progetto cinematografico, prodotto dalla Palabras srl e realizzato da Dibbuk Produzioni, è patrocinato dal Comune di Macerata e vede tra i suoi sostenitori Ombudsman Marche e Marche Film Commission. “Abbiamo creduto da subito in questo progetto, che ha saputo aggregare attorno a sé diverse realtà”, ha affermato la Responsabile di Marche Film Commission Anna Olivucci, secondo la quale, “Okike ci darà grandi soddisfazioni, perché ha un’anima a differenza di molti progetti cinematografici che ci vengono presentati”.
“Questo progetto ci ha attratto e spaventato al tempo stesso”, ha dichiarato in conferenza stampa il regista Edoardo Ferraro, il quale insieme allo sceneggiatore Leonardo Accattoli ha dovuto innanzitutto “instaurare un rapporto di fiducia con ragazzi che quella realtà scritta su carta la vivono sulla propria pelle quotidianamente”, poi dare una veridicità al proprio racconto, “con un’estetica da vero e proprio film”. Alle riprese hanno contribuito quindici studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata in qualità di stagisti con diversi ruoli.
Il film, che beneficia anche di crowdfunding su piattaforma Produzioni dal Basso è ora in fase di postproduzione e diventerà presto un DVD didattico da proiettare nelle scuole e in tutti progetti del GUS a livello nazionale. Nel frattempo si lavora per proiettarlo in festival nazionali e internazionali. “Continuiamo a lavorare contro i pregiudizi e i luoghi comuni”, conclude il presidente del Gus Paolo Bernabucci, “a noi le chiacchiere da bar non interessano, le conosciamo ma non ci interessano. Noi siamo altro e quello che ci interessa è continuare a lavorare per dare una buona accoglienza a chi ci viene affidato perché in fuga da conflitti e persecuzioni; continuare a lavorare nei progetti all’estero, in Iraq, in Siria e in altre zone del mondo. E questa è la nostra corazza contro la banalità”.