MILANO – L’installazione SALVAMI / ANDATA – RITORNO di Franco Mazzucchelli ha suscitato una grande voglia di partecipazione.
Durante la DesignWeek (16-22 aprile 2018) Franco Mazzucchelli è stato infatti artefice e protagonista di un esperimento sociale volto a responsabilizzare le persone. Con la sua istallazione ha voluto esprimere un contenuto sociale volto a mostrare il potere dell’arte, della cultura. e a volte il loro impatto invasivo. Seconto l’artista tutt* possiamo cambiare in meglio il mondo in cui viviamo.L’installazione, composta da oltre 200 metri di pvc gonfiabile e cemento, si snodava vicino alla Stazione Centrale dal Memoriale della Shoah alla galleria sotto la stazione fino a giungere in piazzetta Gluck. Con questa grande opera (200 metri di pvc e cemento intorno alla Stazione Centrale) Franco Mazzucchelli ha voluto raccogliere l’invito del curatore Sabino Maria Frassà a realizzare un’opera che cercasse di ricucire e di ricomporre le ferite e le tante contraddizioni delle nostre città in bilico tra periferia e centro, tra vandalismo e valorizzazione, tra inclusione ed esclusione.
Se nel 2015 esperimento analogo (in centro a Milano, al di fuori dello Studio Museo Francesco Messina) aveva portato al ritiro dell’opera in meno di 48 ore a causa di continui vandalismi, SALVAMI / ANDATA – RITORNO, è riuscita a catturare l’attenzione e la responsabilità prima di tutto di chi risiede nei quartieri coinvolti.
Come ricorda il curatore Sabino Maria Frassà “Per fare di nuovo delle persone dei cittadin* attiv* e non apatic* e recriminant*, si deve innanzitutto non chiedere nulla e lavorare per loro e creare del contenuto. Una città contenitore rischia di essere alienante e fonte di emarginazione. L’esperimento sociale e artistico di Franco Mazzucchelli ha dimostrato che è possibile fare qualcosa in tale direzione: creare un contenuto artistico-culturale aggregante. Dopo i dubbi iniziali, alcune speranze erano sorte in seguito alla grande adesione delle persone alla camminata inaugurale lungo l’opera: una vera marcia pacifica per riacquistare l’uso e il senso di appartenenza e di comunità. Non c’era alcunché di solenne, ma una grande voglia di partecipare, di vivere la città da protagonisti! Se è vero che non tutte le persone hanno gradito e compreso l’impatto estetico, è innegabile che tutti si sono impegnati al fine di conservarlo, perchè hanno capito che era fatto principalmente per loro, che l’opera era in qualche modo e misura “cosa loro”. Tantissime le persone che per strada anche i giorni seguenti chiedevano e commentavano alla “Peppone e Don Camillo” l’esperimento in corso”.
Tale “esperimento” è stato possibile e condiviso dai promotori: CRAMUM, Associazione FAS e Ventura Centrale.
Nelle prossime ore – finito il fuorisalone – l’opera sarà smontata e la città restituita com’era ai suoi abitanti. Franco Mazzucchelli da sempre si oppone infatti alla monumentalità e pervasività dell’arte contemporanea.