MILANO – Maria Gaetana Agnesi – una scienziata, una intellettuale attenta anche alle condizioni sociali di molte persone emarginate che, nel 1700, vivono povertà, malattie, miseria
Il prossimo 19 aprile 2018 il Politecnico di Milano – Campus Leonardo ospita “Conversazione con Maria Gaetana Agnesi: Donna, matematica, milanese”, un convegno aperto alla cittadinanza, una giornata di studio organizzata da Paola Magnaghi-Delfino e Tullia Norando, del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano.
Parteciperanno come relatori docenti, ricercatori e studenti del Politecnico e di altre Istituzioni, testimoni della presenza femminile nella ricerca scientifica e nella docenza matematica di ogni ordine scolastico. Il Politecnico, che da tempo ha aperto la sua sede ad eventi dedicati alla cittadinanza, è lieto di invitare al convegno chiunque manifesti interesse ai temi trattati, quali i nuovi metodi e modelli della preparazione matematica e la promozione degli studi scientifici senza barriere di genere.
La partecipazione al convegno è gratuita e aperta a tutt*: clicca qui per l’iscrizione. Scarica il programma completo.
Trecento anni fa, il 16 maggio 1718, a Milano, nasceva Maria Gaetana Agnesi, matematica, filosofa e filantropa, donna che ha rivoluzionato il modo di insegnare e diffondere scienza, cultura e conoscenza, che ha dedicato le proprie risorse all’educazione dei giovani, che ha inventato una nuova concezione di assistere e accogliere le persone più deboli, che ha creato modelli riproducibili in tanti ambiti della vita culturale, sociale e civile. Figura di spicco nell’Italia settecentesca Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano il 16 maggio del 1718, terza di ventuno figli, tra cui anche la compositrice Maria Teresa Agnesi, Maria Gaetana rivela presto di possedere una straordinaria intelligenza e una particolare propensione per le lingue straniere. Il padre, Pietro Agnesi, incoraggia queste doti provvedendo alla sua istruzione con illustri precettori e prediligendo soprattutto filosofia e matematica.
Mostra ben presto il suo talento nelle “conversazioni” che il padre promuove nel suo Palazzo di Via Pantano. Con la guida del Professor Girolamo Tagliazucchi progredisce nello studio linguistico e letterario; quindi, si avvicina alle matematiche (algebra, geometria, fisica) grazie a maestri come Francesco Manara e il conte Carlo Belloni, al quale, nel 1738, dedica il trattato Propositiones Philosophicae. Con questo testo, in cui tratta di logica, ontologia, pneumatologia, anatomia, Maria Gaetana, ancora giovanissima, diventa celebre in tutta l’Europa, anche per l’audacia delle sue tesi.
Nel clima di rinnovamento del Settecento illuminista la giovane milanese richiama l’opera e il pensiero di Cartesio, Malebranche e Newton; si batte per l’emancipazione delle donne, che sono dotate di menti predisposte ad ogni tipo di scienza e di sapere; riconosce alla matematica il titolo di scienza per antonomasia.
Dopo il 1739 si ritira dalla vita pubblica e si dedica allo studio delle Sacre scritture e della letteratura mistica, senza tralasciare i testi di filosofia, di fisica e di matematica. Volontaria presso l’Ospedale Maggiore di Milano, assiste gli anziani e le donne inferme, paga le visite per i degenti, dà ospitalità nel suo palazzo ai malati soli e senza casa.
Nel 1740 incontra il monaco Ramiro Rampinelli, già docente di matematica a Roma e a Bologna. Quindi si occupa del calcolo infinitesimale, scrive e pubblica (1748) la sua opera più famosa: Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana, due volumi illustrati, dedicati a Maria Teresa d’Austria, che affrontano il problema più arduo in quel momento: il calcolo infinitesimale. L’opera le procura fama e onori.
L’Accademia delle Scienze di Bologna nella persona di Laura Bassi, fisica italiana e prima donna ad ottenere una cattedra universitaria, il Prof. Jacopo Bartolomeo Beccari, l’Accademia della Crusca, l’Accadémie des sciences di Parigi le conferiscono dignità di citazioni ed elogi.
Papa Benedetto XIV le offre la cattedra di matematica presso l’Università di Bologna. Ma al culmine della carriera Maria Gaetana Agnesi prende una scelta controcorrente: alla morte del padre, nel 1752, mette definitivamente da parte gli studi per dedicarsi alla beneficienza.
Con i soldi messi da parte e con la vendita dei preziosi gioielli che le erano stati donati, realizza una struttura dedicata alle donne con problemi mentali.
Nel 1771 l’arcivescovo di Milano, Giuseppe Pozzobonelli, le chiede di assumere la direzione del Pio Albergo Trivulzio di Milano (attivo ancora oggi), Maria Gaetana accetta di buon grado dedicandosi all’attività di assistenza fino alla sua morte, sopraggiunta all’età di 80 anni, il 9 gennaio del 1799.
Per tutto l’arco del 2018, il Comune di Milano, con alcuni significativi luoghi e istituzioni della città, – tra cui PACTA.dei teatri, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, il Politecnico di Milano, il Pio Albergo Trivulzio, il liceo statale G. Agnesi di Milano – diffonde appuntamenti per raccontare questa poliedrica figura, in una sorta di palinsesto trasversale. L’idea è quella di ripercorrere i modelli che hanno caratterizzato l’operato dell’Agnesi, riproponendoli, lasciandone intravedere l’evoluzione, permettendo che offrano spunti per rivivere e riscrivere il territorio, restituendo risalto e visibilità a tutti i soggetti coinvolti.
Spettacoli, incontri, cult night, convegni, premi, iniziative rivolte alle donne, per gli studenti, per gli anziani, e per tutti quelli che vogliono lasciarsi affascinare da un pezzo importante di Storia milanese.