Molestie e discriminazioni, un buon segnale
Riceviamo da Katia Zanotti, deputata Sd, l’articolo pubblicato su Aprile on line (14 novembre) che parte dai lavori della commissione Giustizia della Camera, dove il progetto di legge del Governo è abbinato ad altre proposte di legge sullo stesso tema, per prospettare la necessità di un progetto organico d’intervento con corsia preferenziale di discussione in Aula.{{A pochi giorni dalla manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne convocata a Roma per il 24 Novembre prossimo}}, è bene fare il punto sull’iter della legge del Governo sulla violenza sessuale, abbinata in commissione Giustizia alla Camera ad altre proposte di legge sullo stesso tema.
{{La proposta di legge del Governo}} porta un titolo “Misure di sensibilizzazione e prevenzione, nonché repressione dei delitti contro la persona nell’ambito della famiglia, per l’orientamento sessuale, l’identità di genere e ogni altra causa di discriminazione” che rende sufficientemente evidente che non solo di violenza sessuale si tratta. A questo riguardo in commissione Giustizia si era già aperta una discussione che aveva fatto emergere alcune fondate perplessità sul possibile depotenziamento del tema della violenza contro le donne.
In seduta del 17 ottobre, l’aula della Camera ha approvato lo stralcio del reato di stalking e di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale dal corpo complessivo della legge del Governo per far entrare in vigore il più presto possibile norme di contrasto alle persecuzioni e ai maltrattamenti contro le donne e alle discriminazioni nei confronti degli omosessuali e delle lesbiche.
Stamani, sempre in commissione Giustizia, quindi,{{ è stato votato a maggioranza il testo base che si occupa dei reati di stalking e omofobia}}, testo che procederà quindi nel suo iter in Commissione.
E’ questo un segnale di grande significato che la maggioranza di centro sinistra intende rivolgere alle donne e agli uomini (io mi auguro tantissimi) che parteciperanno alla manifestazione del 24 novembre.
Si tratta, fin qui, di un buon risultato, che certo non era scontato, che risponde anche alle giuste, fondate preoccupazioni del movimento omosessuale.
{{Alleanza Nazionale e Lega}}, ma anche aree di Forza Italia e dell’Udc, hanno già preannunciato la loro intenzione di dilatare i tempi di discussione con l’obiettivo di ottenere uno stralcio nello stralcio, di {{abbandonare cioè al suo destino l’omofobia per occuparsi solo dello stalking}}.
In questo quadro si appalesa all’orizzonte {{un rischio che va assolutamente scongiurato}}, l’eventualità, cioè, che una legge organica sulla violenza sessuale possa finire, una volta approvato lo stralcio, su un binario morto.
Per questo da subito, senza oscillazioni, va detto che il Parlamento metterà mano ad {{un testo organico contro quella vera e propria strage che avviene nel mondo e in Italia contro le donne}}.
Se si rispondesse all’allarme sociale provocato dall’aumento delle violenze, dei femminicidi, degli stupri, solo con la configurazione di nuove fattispecie di reato o con l’aumento delle pene, il Parlamento sceglierebbe {{una soluzione riduttiva e parziale.}} Il deficit da colmare, il punto urgente da cui partire, il segnale prevalente da dare non sta, a parere di molte, nella produzione di nuove norme penali.
Ci sembra che affidare alla esemplarità della punizione la soluzione di un fenomeno che riguarda i rapporti che gli uomini hanno con le donne, che riguarda lo spaesamento maschile di fronte alla libertà guadagnata dal genere femminile, rischia appunto di dare {{parzialità di risposte ad un dramma che non ammette parzialità di letture}} se lo si vuole sradicare dal profondo.
{{Contro la violenza ci sarebbe necessità di un progetto organico di intervento, e quindi di una legge organica a se stante che aggiorni quella in vigore da 10 anni}}, che sia in grado di contenere, ad esempio, la formazione all’eguaglianza dei generi fin dalla scuola primaria, l’informazione, la costruzione di una rete di servizi sociali e di accoglienza per le vittime, il coordinamento e l’integrazione di tutte le agenzie pubbliche che dovrebbero attrezzarsi al meglio per la presa in carico delle donne (dai servizi sociali, alle case delle donne maltrattate, passando, fra le altre, per le Forze dell’ordine, l’organizzazione dei pronto soccorso).
{{Spetterebbe adesso al Governo, che fino ad ora non l’ha fatto, richiedere una corsia preferenziale per incardinare la nuova legge sulla violenza sessuale in Aula, considerando in questo modo la stessa una sua priorità.}}
Sarebbe un atto di grande sensibilità e importante significato politico.
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