Dagli anni ’80, Amnesty International e le Nazioni Unite hanno ricostruito
le vicende di migliaia di persone scomparse in piu’ di 80 paesi. Solo nel
2007, migliaia di denunce di sparizione sono pervenute da 29 paesi.
Per molti, le sparizioni forzate sono iniziate all’epoca delle dittature
militari latino-americane. Ma negli ultimi 25 anni le cose sono cambiate.Quando María Victoria Cruz Franco mise al mondo le sue due bambine, non avrebbe mai immaginato che avrebbe trascorso la maggior parte della sua vita a cercarle. Quando {{El Salvador}} precipito’ in un mortale conflitto interno, Ernestina ed Erlinda avevano solo sette e tre anni. Nel 1982, nel corso di un’operazione militare, i soldati salvadoregni le catturarono e le fecero sparire per sempre.

María Victoria non ha piu’ saputo nulla delle due figlie. Dopo oltre un
quarto di secolo da quei tragici giorni, nessuno le ha mai detto cos’e’
accaduto. Ha bussato a tutte le porte, sia in El Salvador che all’estero,
ma invano. Non c’e’ stata alcuna indagine, nessuno e’ stato chiamato a
rispondere alla giustizia della sparizione di Ernestina ed Erlinda.

A migliaia e migliaia di chilometri di distanza, in{{ Pakistan}}, la vita di
Amina Masood Janjua e’ simile a quella di María Victoria. L’ultima volta
che Amina ha visto suo marito e’ stata il 30 luglio 2005, quando Masood
Ahmad Janjua usci’ di casa per incontrare il suo amico Faisal Faraz.
Secondo testimoni oculari, i due uomini, saliti a bordo di un autobus,
furono arrestati dalle forze di sicurezza pachistane. Amina non ha piu’
visto ne’ sentito Masood da quando, quella mattina di 3 anni fa, si
salutarono. C’e’ pero’ chi sostiene che sia prigioniero, senza accusa ne’
processo, in un centro segreto di detenzione.

Nessuno sa con certezza se Ernestina, Erlinda e Masood siano vivi o morti,
se qualcuno li abbia uccisi o se siano detenuti in qualche cella segreta e
sottoposti a tortura. Nessuno sa niente. Sono, semplicemente, scomparsi.

Negli ultimi venticinque anni la {{pratica governativa di catturare persone e tenerle in prigionia segreta}}
si e’ evoluta e diffusa da quando {{un numero sempre crescente di paesi ha
accettato e giustificato questo crimine}} in nome della ‘lotta al
terrorismo’.

Il 6 settembre 2006, il presidente degli Usa{{ George Bush}} ha
confermato che la Cia stava portando avanti un {{programma di detenzioni}}
prolungate in centri segreti che coinvolgeva a vari livelli diversi paesi
di ogni parte del mondo. Le persone detenute nel contesto di questo
programma sono vittime di sparizione forzata: sono detenute senza che
nessuno sappia dove si trovino e rischiano la tortura e la morte. Il
programma e’ stato nuovamente autorizzato dal presidente Bush nel luglio
2007.

{{Prima del 2001 in Pakistan, il paese di Amina, le sparizioni erano rare}}.
Ma dopo gli attacchi contro gli Usa dell’11 settembre, le detenzioni
segrete sono diventate una prassi giustificata in nome della ‘guerra al
terrore’ ed estesasi fino a colpire attivisti che si limitano a chiedere
maggiori diritti per gruppi regionali o etnici, come i baluci e i sindh.

Tuttavia, {{qualcosa si puo’ fare per fermare questi orrendi crimini}} una
volta per tutte. Un giorno come oggi, 25 anni fa, le Nazioni Unite
istituirono la Giornata internazionale degli Scomparsi. Oggi l’Onu e molte
organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, stanno
sollecitando la ratifica della {{Convenzione internazionale per la
protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate}}. Non si tratta
solo di un pezzo di carta, ma di quello che potrebbe essere un primo
strumento importante per ottenere giustizia in favore di migliaia e
migliaia di persone che stanno cercando i propri familiari e per tutti
coloro che sono vittime, in questo momento, di detenzioni segrete e dunque
particolarmente a rischio di subire violazioni dei diritti umani.

Se fosse ratificata e adottata da tutti i governi, la Convenzione
consentirebbe di impedire che crimini come quelli commessi contro
Ernestina ed Erlinda restino impuniti, darebbe una mano ad Amina a
rintracciare suo marito e ricorderebbe ai governi che la detenzione
segreta e’ illegale.

La Convenzione potrebbe spingere le autorita’ a pensarci due volte prima
di commettere un crimine o aiutare altri a commetterlo.

{{Per prendere parte alla campagna globale contro le sparizioni}}

Amnesty International invita ad aderire all[’appello per la ratifica
della Convenzione->http://www.icaed.org], e a firmare gli appelli on
line in favore di [Ernestina ed Erlinda Serrano Cruz->http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1315] e
[Masood Ahmad Janjua->http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1316].

In questo modo, auspica Amnesty International, i governi saranno
sollecitati ad apprendere dai propri errori e a rendere le sparizioni un
ricordo del passato.

Il rapporto ‘[Pakistan: Denying the Undeniable: Enforced Disappearances in
Pakistan->http://www.amnesty.org/en/library/asset/ASA33/018/2008/en/d3e8181d-631c-11dd-9756-f55e3ec0a600/asa330182008eng.html]’ e’ on line