NAPOLI – AL BLU DI PRUSSIA- Teresa Mangiacapra e Vincenzo Abate
L’Associazione Le Tre Ghinee/Nemesiache , in collaborazione con Giuseppe Mannajuolo, presenta a Napoli martedì 8 novembre alle ore 17 e 30 AL BLU DI PRUSSIA (via Gaetano Filangieri, 42) UMORI, poesie a due voci di Vincenzo Abate e Teresa Mangiacapra Oédipus editore. Saranno presenti autrice e autore. I testi verranno letti da Leda Conti e Lello Agretti. Prenderanno la parola Nino Daniele, Rita Felerico e Mimma Sardella.
“Se si ascolta l’altro, le parole del dialogo prenderanno la loro forma senza significati da aggiungere, ma con quel senso che apre all’incontro, a nuove possibilità di linguaggi e di parole. la poesia si aggira nei luoghi dove si scambiano i vissuti, i dubbi, dove si condensa l’esperienza della condizione umana, dove i ‘luoghi comuni’ del vivere si trasformano in esperienze di comprensione che intrecciano i confini dell’uno e dell’altro.” Rita Felerico
Da “ Umori,poesie a due voci “ di Vincenzo Abate e Teresa Mangiacapra -Oedipus Edizioni –
Il Potere della Poesia di Teresa Mangiacapra
E’ stato per me un momento magico scrivere a due voci queste ‘riflessioni poetiche’ che rispecchiano stati d’animo e umori che nessun altro linguaggio avrebbe potuto esprimere. Un privilegio potere evocare parole di poesia in momenti di vita in cui la sofferenza immobilizza il corpo e sembra spegnere per sempre ogni energia vitale.
Quando una persona a cui vuoi bene sembra persa alla vita e il tempo trascorre ormai tra una medicina e l’altra senza soluzione di continuità con il corpo quasi immobile , la mente annebbiata,il cuore chiuso a qualsiasi desiderio, trovare una via per giungere alla sua coscienza senza porre domande o richieste ma trovare il ‘modo’ giusto con semplicità e naturalezza è quasi un miracolo. E’ stupefacente ,quasi incredibile riuscire e smuovere dall’apatia se non il corpo indebolito che ha bisogno di tempi più lunghi quella ‘coscienza’apparentemente persa alla realtà,alla vita.
Non so cosa mi abbia spinto a cominciare il gioco ’poetico’, forse la netta percezione che era quello di cui aveva bisogno ma da solo non avrebbe potuto; non avrebbe trovato la forza ‘fisica’ di servirsi di una penna e trascrivere quella profonda marea da cui era quasi sommerso dietro l’apparente staticità del corpo disteso ,per gran parte della giornata ,su un divano.
Sensazioni, pensieri, riflessioni, angosce , nostalgie , tristezza … e su tutto la costante percezione di un tempo fermo ad un punto ‘eterno’ impossibile da smuovere e da rendere duttile per liberare l’afflato vitale. Ma fortunatamente Enzo si è lasciato coinvolgere dal gioco regalandomi la certezza che per alcuni esseri (spero molti) a volte la migliore medicina è la parola che scivola nel profondo a lenire ferite invisibili e ritorna , evocata dalla voce,purificata da una luce interiore a donare speranza e bellezza: poesia ,traslazione delle nostre ‘miserie umane’ e pausa alle ‘tristezze ‘ che ne derivano.
Nuvole
(da “ Umori,poesie a due voci ” di Vincenzo Abate e Teresa Mangiacapra – Oedipus editore)
Nuvole grosse si addensano
nel cielo della mente
vagano veloci
di tempesta artefici
tutto tace
i preparativi di nozze impossibili
fervono nel silenzio tenace
di un non detto
l’umore rispecchia
il passaggio delle nuvole
attraverso la finestra
spalancata sul mare
in lontananza il tuono
a volte si addensa
tagliato da una vivida
voglia di immagini
stravolte dal passaggio
di nubi su nubi
dalle grigie,bianche e nere sfumature
il tutto si scioglie in pioggia
a tratti violenta
a tratti come una carezza
pioggia fitta impenetrabile
pioggia gentile e rinfrescante
pioggia persistente e di rapido passaggio
toccata e fuga
la mente arsa
ha voglia di bagnato
di pioggia che tocchi terra
e la lasci franare verso il mare
e l’umore si riveste ed accetta
il lontano brontolio del tuono
lontane e vicine le nuvole continuano
a comporsi e scomporsi
ad apparire,scomparire ,a trasformarsi.
Catarsi di Vincenzo Abate
Mi sentivo pieno di quello che ho espresso e fisicamente ero modellato dalle parole che il mio cervello tramutava in poesie sospirate dalle mie labbra.
In quel momento l’espressione della mia anima era unica e le mie emozioni erano la traduzione scritta della quasi totalità delle emozioni di quel momento .Il tutto era una catarsi per sentirsi nudo sotto quel vestito di semilutto.
Ero solo ,il fisico fiaccato e l’unica compagna era andata via per sempre.
I miei versi sono dedicati a lei.
Mi mancava solo l’interprete di quelle emozioni!
Con il suo invito a trascrivere mie e sue ‘suggestioni’ poetiche ,Teresa è arrivata al momento giusto perché io potessi liberare i miei intimi stati d’animo; abbiamo iniziato così un coro a due voci in un’alternanza di pensieri e ed emozioni dove la parola Umori ne è sintesi e simbolo fisico e spirituale.