NAPOLI – alla galleria Kromìa SCHEGGE DI STRADA: foto di Francesca Chiacchi e prosegue SOLILOQUIO la mostra fotografica di Ana Gloria Salvia
“SCHEGGE DI STRADA: mura, mani, cappelli; ombre, vetri, mattoni. Materia e respiri.
Materia urbana, quello che è al centro delle visioni di strada di Francesca Chiacchio, ma non in senso metaforico: peculiare è infatti il modo in cui, nella ricerca della fotografa, oggetti concreti e particolari – normalmente inavvertiti nello scorrere del flow e dei passi quotidiani – si solidifichino, letteralmente, in attributi caratterizzanti atmosfere e personaggi. Unicorni gonfiabili, cappelli glam, righe di tessuto, reticoli di metallo, pali, segnali, carrozzini, pettinature, hijab: tutta la materia di cui commercio, moda, miti e riti della modernità hanno sommerso le strade infinite, reali e simboliche, dell’interfacciarsi umano diviene appiglio, pretesto, osservatorio per svelare ciò che al termine del percorso è il vero interesse degli scatti: la verità e la natura umana, nella sua variegata possibilità. In ultima analisi, il suo inarrestato respiro.
Non semplici abitanti di uno scenario a loro estraneo, ma veri e propri protagonisti di un ambiente che senza di essi rischia di perdere ogni senso, i ragazzi e bambini, anziani e adulti di Francesca non a caso divengono un tutt’uno, nelle prospettive appiattite delle immagini, col contesto: le loro ombre estremizzate o silhouettes e i colori vividi di cielo, pareti, manifesti si intarsiano e combaciano sullo stesso piano prospettico, senza gerarchie di importanza, come preziose schegge policrome di un unico disegno in perpetuo rinnovamento urbano.” (Diana Gianquitto)
Kromìa inoltre proroga SOLILOQUIO, mostra personale della fotografa cubana Ana Gloria Salvia, che resterà visitabile fino al 16 febbraio.
Dal testo critico di Diana Gianquitto (curatrice della mostra, con la direzione artistica di Donatella Saccani): «Un alfabeto argenteo, una tavola magica, note musicali, uno spartito cadenzato in architettura e bellezza. I segni sinergici di Ana Gloria Salvia ci interrogano, e solo a un secondo sguardo rivelano l’origine vegetale della loro natura. (…) C’è una telepatia sottile tra semi, petali, foglie delle piante rappresentate. E siamo tirati dentro anche noi, in quelle sottili corrispondenze o contrappunti di segni, tra i quali siamo quasi chiamati a immaginare il nostro posto. È qualcosa di più della semplice sinergia o empatia, e che partecipa della stessa forza con cui, intrinsecamente ma misteriosamente, le particelle costitutive dell’Universo si aggregavano e attraevano nell’atomismo greco. Di più, è un’armonia matematica intesa come vera e propria archè o materia e legge primigenia del mondo, regola musicale pitagorica, forza dinamica vivente di una natura ilozoista che ha per sé e in se stessa scintilla generatrice, movimento e anima (…) Che, col diapason dell’anima in ascolto di sincronicità post-junghiane dell’autrice, ritrova nell’infinito magma dei casi della vita il suo senso. E anche voi, se qui vi ritrovate ad accordare occhi, percezioni e cuore sul suo alfabeto visivo, sarete stati qui portati, a leggere e osservare, da quell’imperscrutabile e infallibile armonia universale per cui, come nota Ana Gloria Salvia, azar, che in spagnolo vuol dire caso, in persiano si colora della musicalissima timbrica dell’accento di azâr, ed è legato al numero nove. Secondo l’antichissima sapienza numerologica pitagorica, il numero dell’amore universale, che di certo è alla base di ogni incontro».
Spazio Kromìa (Napoli, via Diodato Lioy 11 – piazza Monteoliveto)