NAPOLI – alla libreria EvaLuna il romanzo di Anna Santoro Cercando bambina
Lunedi 29 ottobre 2018 alle ore 18,30 in Piazza Vincenzo Bellini 72, Evaluna presenta il romanzo di Anna Santoro Cercando bambina. Con l’autrice intervengono: Simonetta Marino e Donatella Trotta
Anna Santoro racconta la storia di una maternità difficile (dal punto di vista dei grandi e dei bambini) che solo a contatto con gli ultimi della società trova la sua pacificazione
Il nuovo romanzo di Anna Santoro Cercando bambina (ali&no editrice) riassume in sé dolorose situazioni che appartengono al mondo in cui viviamo, innestando nella trama alcune fondamentali tematiche che riguardano, in special modo, le donne e i bambini. L’immigrazione, l’infanzia negata, l’emarginazione, il dramma di una maternità generata dalla prostituzione: argomenti spinosi da trattare, ma attuali nella loro essenza, descritti in modo veritiero e, al contempo, intimista. Questa nuova prova letteraria della scrittrice, possiamo definirla come romanzo a sfondo “sociale” quasi una cronaca. Ma Anna Santoro nella sua lunga militanza nella letteratura, ha sempre dimostrato di attuare scelte coraggiose, importanti.
Poeta e scrittrice, presente in varie antologie, ha lavorato sul suono della parola e sull’oralità e ho portato in giro performances, partecipando e organizzando manifestazioni di poesia, lettura e musica. Studiosa di letteratura italiana, dagli anni ’80 si è occupata soprattutto delle scritture delle donne in Italia; ha pubblicato saggi su riviste specializzate e romanzi. È stata Presidente dell’associazione culturale L’Araba Felice, fondata a Napoli, che ha realizzato, a livello regionale e nazionale, svariati progetti sulla promozione della lettura, sulla ricerca delle scrittrici. Socia fondatrice della “Società delle Letterate”, il suo impegno civile e politico in favore delle donne (in particolare nel movimento femminista) ha sempre contraddistinto il suo modo di porsi nei confronti della collettività.
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Una trama articolata, un romanzo costruito accedendo a registri narrativi e piani di lettura diversi, con una scrittura che mantiene sempre toni realistici, quasi di cronaca e di denuncia, come si diceva, che però si apre a toni intimistici (la vena poetica della scrittrice si palesa) quando racconta la disperazione di Francesca e gli accadimenti terribili che punteggiano la sua vita. Come se la Santoro avesse voluto denunciare e nello stesso tempo ammantare la storia, le storie, di una profonda e umana piétas. Un romanzo di approccio particolare, che interessa e avvince per le vicende che s’intersecano tra loro e l’evidente ricerca stilistica, di tempi e ritmi, dei quali la scrittrice si è fatta carico e a cui va un plauso.
Il finale, in qualche modo inaspettato, apre, forse, alla speranza di un mondo diverso.