NAPOLI. In Consiglio comunale la solidarietà alle donne Iraniane
E’ stato approvato il 31 gennaio, dal Consiglio comunale di Napoli, l’ordine del giorno, che ha come prima firmataria la consigliera del PD Maria Grazia Vitelli, di solidarietà con le donne iraniane.
L’ordine del giorno, approvato all’unanimità, esprime sostegno e solidarietà alle donne, alle studentesse e agli studenti e al popolo iraniano che stanno lottando per la libertà e per la pari dignità e propone il conferimento della cittadinanza onoraria della città alle donne iraniane “vittime di soprusi giudiziari e dell’arbitrio politico”.
Qui il testo dell’ordine del giorno approvato:
Le donne di Udi di Napoli, della comunità iraniana a Napoli, le donne di Agorà di Pozzuoli hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa:
“La cittadinanza onoraria alle donne Iraniane riconosciuta dal Comune di Napoli, grazie all’impegno del consiglio e all’appassionato sostegno di Maria Grazia Vitelli, conferma la prospettiva di tutela internazionale da parte di un paese, come il nostro, che ha ratificato la Convenzione di Istanbul.
Come in questo caso, si tratta di attuare tutte le salvaguardie offerte dalla legislazione internazionale, un passo necessario che vede il governo nazionale in grande ritardo e indecisione.
Sappiamo che l’enorme debito istituzionale nei confronti delle donne che subiscono la violenza maschile nel nostro paese, in questo momento, oltre che una grave omissione può costituire una sorta di giustificazione ideologica per chi sostiene la prospettiva di “prima gli Italiani”: ma noi proprio questa prospettiva sappiamo essere il primo ostacolo alla liberazione delle cittadine e dei loro figli.
L’azione dei governi per la liberazione delle donne in Iran è la prima condizione per la libertà di un popolo intero, sapendo bene che la libertà di tutti non è necessariamente quella delle donne.
Se le donne in Italia ed In Europa si fossero fermate di fronte all’inerzia dei governi e delle istituzioni ben poco cammino avrebbero fatto la democrazia, l’evoluzione dei costumi e quella legale, e così oggi non possiamo fermarci forti della condivisione che riusciamo sempre a trovare quando ci sono le donne a raccogliere il testimone.”