NAPOLI – NON UNA DI MENO, NON UNA PAROLA DI MENO – Stare assieme non significa ridursi a “Uno”
La parola più usata, quando si è in tante a manifestare come è stato anche il 26 di Novembre, è unità. Non importa chi usi questa parola, ma chi lo fa, lo fa per cancellare il pensiero e le parole di chi non rispetta i contorni previsti per le “nuove femministe”. Parlare di unità significa voler affermare la parola detta più forte o più comprensibile per la cultura dominante. Le donne continuamente cambiano la vita e il modo di stare insieme e producono una cultura che va in direzione contraria, facendo emergere un fecondo stare insieme e mai riducendosi a “uno”.
Non tutte le parole che saranno dette questo otto Marzo sono delle donne, ma tutte quelle delle donne ci saranno, per essere ascoltate, per alzare la percezione della libertà che non può essere la poca cosa contenuta nella parità, ma che alla parità dei diritti non rinuncia.
Saremo in piazza, non per concludere un percorso, ma ancora una volta per aprirne di nuovi. Abbiamo scelto di percorrerne uno in particolare che ci sta portando in direzione opposta a una politica che, quando non trova l’unità che tacita le differenze, mostra la faccia muscolare del confronto.