Nel silenzio delle istituzioni e della politica
In occasione dell’apertura del G8, a Roma sono stati eseguiti 35 fermi trasformati in arresti per 10 ragazzi, trasferiti in carcere a Regina Coeli e a Rebibbia, a cui sono stati contestati i reati di danneggiamento, resistenza e lesioni. Il comportamento delle forze dell’ordine è stato assolutamente {{premeditato nelle sedi istituzionali}}, come confermato dalle stesse parole del Ministro degli Interni e finalizzato a fermare e intimidire più persone possibile al fine di ridurre ogni forma di dissenso durante il G8 dell’Aquila.
Nel nostro paese dove è possibile stuprare ed ottenere gli arresti domiciliari, {{si viene invece trasferiti in carcere per essere stati presenti ad una manifestazione ed essere strattonati dalle forze dell’ordine}}.
La {{misura abnorme degli arresti}} dimostra una volontà sempre più evidente di annullare ogni forma di protesta e di dissenso, nella nostra città e nel nostro paese, come dimostrano anche gli arresti per il G8 dell’Università a Torino o il massiccio dispiegamento di forze per la manifestazione di Vicenza contro la base americana.
{{Noi Madri per Roma Città Aperta}} esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per il totale silenzio delle istituzioni, della politica e degli organi di informazione sui temi di confronto del G8 e di come questo silenzio sia riempito dal solo “controllo della piazza” con cabine di comando fuori da ogni controllo democratico.
{
Madri per Roma Città Aperta}
8 luglio 2009
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