Non perdere tempo a dimostrare verità a chi non vuole capire
Care amiche, la campagna elettorale, già iniziata da un pezzo, è partita usando le donne in maniera indecorosa. Non ho parole, leggendo sul Corriere della Sera che Lucetta Scaraffia attribuisce a Barbara Pollastrini la disponibilità a consegnare alla rupe Tarpea i nascituri “non voluti dalle madri”.Vorrei mettere in guardia le donne dal perdere tempo a dimostrare verità a chi non vuole capire. Per meglio dire, è giustissimo mettere in campo gli argomenti con cui non oggi per la prima volta abbiamo affermato la nostra dignità, ma senza andare dietro ragionamenti strumentali.
{{Il Vaticano e la destra laica}} usano l’aborto per ragioni politiche e dovrebbero spiegare perché ricorrono alle minacce solo in Italia e in Spagna: perché non sono intervenuti e non intervengono analogamente nei confronti degli altri paesi che hanno leggi sull’interruzione di gravidanza?
{{Chi avesse davvero a cuore la vita}}, si occuperebbe di quelle, sicuramente vitali e desiderose di vita, che muoiono in guerra o negli incidenti sul lavoro e perfino negli scontri stradali: materia per moralizzare la società – e, per le Chiese, evangelizzarla – non mancano.
La legge 194 è stata mantenuta nel nostro ordinamento con il voto di due terzi del paese: oggi viene rispolverata una materia che causa sofferenza{{, solo per ragioni elettorali}}. Si contesta anche il termine delle 22 o della 24 settimane per la vitalità dei feti, come se la deontologia medica non desse da sempre responsabilità e norme ai medici. Si nega l’autorità della donna sulla base del principio, vilmente non detto ma esplicito, che {{le donne sono potenziali assassine.}}
{{Laiche e cattoliche – ma davanti alle elezioni siamo tutte laiche}} –
raccolgano la sfida impegnandosi da donne che pretendono il loro posto
nella società. Non alimentino la polemica, non si deprimano, e non
abbandonino la partecipazione ad un voto decisivo per il futuro non solo
nostro, ma dei due generi e, soprattutto, della generazione giovane.
Ciao a tutte
{Giancarla Codrignani}
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