One billion rising revolution 2016
il 25 novembre 2015, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, one billion rising lancia la nuova campagna 2016 dando appuntamento agli eventi del prossimo 14 febbraio 2016


Cos’è One billion rising

Ci sono vagine in sala?”, gridava nel 1994 Eve Ensler, e in tutto il mondo, negli anni che seguirono la prima rappresentazione de I monologhi della vagina, le donne rispondevano: “SÌ!”. Era un modo di affermare pubblicamente che i loro corpi erano pronti per la rivoluzione. Quello che è cominciato come un’opera teatrale si è trasformato in un movimento internazionale, il V-Day, nato con l’obiettivo di porre fine alla violenza contro le donne, sfidando le disparità culturali, sociali, razziali ed economiche che gravano su più della metà della popolazione mondiale. Nel 2013, Ensler ha fatto compiere al movimento un altro passo avanti grazie a One billion rising, riuscendo a far ballare insieme un miliardo di donne e uomini in oltre 200 nazioni nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio. Ancora nel 2014 e nel 2015 One billion rising ha continuato la sua battaglia con un’adesione crescente a livello globale, levando la sua voce contro la violenza sulle donne e aprendo un nuovo dibattito globale sui diritti, il razzismo, le disuguaglianze economiche e le guerre dichiarate sui corpi delle donne in tutto il mondo.

La campagna One billion rising revolution 2016

Grazie agli attivisti della manifestazione molte leggi sono cambiate negli anni, molti diritti ripristinati e molte opportunità sono state aperte in diverse comunità e nazioni, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Il 14 febbraio 2016 sarà il giorno del quarto appuntamento con One billion rising e  il tema della Rivoluzione continua, focalizzandosi sulle donne emarginate  con azioni sempre più audaci, coraggiose, creative e determinate.

Ascolta! Agisci! Partecipa! (Listen! Act! Rise!)

Portare l’attenzione al dramma dei profughi. La crudezza di questa realtà ci assedia da vicino, il mare è esondato ovunque invadendo le nostre strade col suo carico di corpi offesi, vivi e morti, alimentando paure e con esse rabbia e diffidenza. Respingimento e repressione non potranno arrestare il popolo migrante: il suo non è uno spostamento dovuto alla ricerca di una vita migliore, ma l’esodo disperato di chi tenta di salvare la propria vita.

Un’alleanza globale contro la violenza

L’obiettivo diventa indagare e praticare esperienze civili e sociali nuove, improntate a politiche e forme di governo altre, che consentano di affrontare in maniera nuova gli impegni presi operativamente da chiunque si collochi nell’ambito del sociale, del politico, del culturale. C’è uno scarto tra gli esseri umani e il mondo per come esso si è venuto costruendo. Guardare questo scarto significa anche concepire strumenti di cambiamento per niente virtuali, al contrario, in grado di proporsi in un’interezza oggi persa, nella quale la vita di ogni singola persona sia considerata preziosa. Le donne possono e debbono prendersi cura del mondo e dei suoi abitanti. One Billion Rising si stringe in una alleanza globale con le donne e gli uomini di tutto il mondo con questo primario e irrinunciabile obiettivo.

Adesioni e iniziative per il 25 novembre

One billion rising in collaborazione con Differenza Donna e l’adesione di D.I.RE, Emergency, CGIL, Terre des hommes, Federazione Nazionale Associazioni Scuole Danza FNASD, ArciLesbica e molte altre associazioni e scuole, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, darà vita ad eventi con letture, danze, flash mob in numerose città italiane, da Trieste a Pistoia, da Bergamo a Viareggio, da Trieste a Pavia, da Napoli a Parma, da Livorno a Modena. Migliaia di iniziative One billion rising  avranno luogo anche in Europa e negli Stati Uniti, nonché in India, nelle Filippine, in Messico e, per la prima volta, anche a Cuba, dove Eve Ensler ha portato in scena di recente I monologhi della vagina.


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