Con effetto comico l’Iran, una nazione che prevede la lapidazione delle adultere e che punisce con la frusta l’abbigliamento “indecoroso”, è stata eletta per acclamazione (sic!!) come membro della Commissione per i diritti delle donne dell’Onu. Senza grandi reazioni internazionali, a pochi giorni dal [ritiro della candidatura per la Commissione diritti umani dell’Onu->http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=140213], ritiro dovuto alle forti proteste scatenate e al timore di dover affrontare una solenne bocciatura, all’Iran riesce il colpaccio di essere acclamato (non eletto) come membro della Commission on the Status of Women.

La Commissione è un organismo delle Nazioni Unite che, come si legge sul suo [sito istituzionale->http://www.un.org/womenwatch/daw/csw/] è “dedicato esclusivamente all’eguaglianza di genere e all’avanzamento delle donne”, e ci vuole una bella fantasia per immaginare che un regime che prevede la lapidazione delle adultere, la frusta per quante indossano abiti “indecenti” e che, per bocca di un suo importante esponente religioso ha affermato che l'[esposizione del seno delle donne può provocare terremoti->http://www.pinkblog.it/post/6349/boobquake-donne-nude-e-promiscue-causano-i-terremoti], possa avere qualcosa a che fare con la difesa dei diritti di queste ultime.

Il punto è che, giudicato troppo impresentabile per la Commissioni dei diritti umani, (tra cui comunque dovrebbero esserci anche quelli delle donne, o no?), al regime iraniano, comunque molto potente, è stato evitato anche di doversi sottoporre al fastidio di una votazione, nel senso che nessun voto palese è stato richiesto da eventuali Stati membri – inclusi gli Stati Uniti che in questi giorni invocano l’inasprimento delle sanzioni contro l’ipotesi del nucleare iraniano.

Un gruppo di attivist* per i diritti umani e delle donne, hanno scritto quindi un [appello->http://www.iranhumanrights.org/2010/04/letter-economic-social-council/], sottoscritto da una dozzina di altre organizzazioni internazionali, invocando un passo indietro rispetto a questa vera assurdità.

La lettera traccia un quadro oscuro della condizione delle donne in Iran:
le donne non hanno la capacità di scegliere i loro mariti, non hanno diritto all’istruzione indipendente dopo il matrimonio, il diritto al divorzio, il diritto di custodia dei figli, non hanno alcuna protezione dal trattamento violento in spazi pubblici, sono limitati dalle quote di ammissione delle donne nelle università, e vengono arrestati, picchiati e imprigionati per aver pacificamente cercano il cambiamento di tali leggi

Nel loro appello il gruppo di attivist* sostiene:
crediamo che, per il bene dei diritti delle donne su scala mondiale, un posto libero per il gruppo asiatico (la Commissione) sia molto preferibile dell’adesione dell’Iran

Ma al momento nessuna risposta è stata data a questa richiesta.

In Italia, un [gruppo di senatrici del Pd ha presentato una interrogazione->http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=478701] per sapere
quali urgenti iniziative il Governo intenda intraprendere nelle sedi opportune al fine di porre rimedio a quanto avvenuto ed escludere l’Iran da uno dei più importanti organismi delle ONU, nel rispetto non solo della condizione delle donne iraniane ma, in generale, di tutte le donne e gli uomini del mondo che hanno a cuore la libertà, i diritti, la democrazia e il rispetto delle istituzioni internazionali.

Poca informazione da parte dei giornali main streaming: [Il giornale->http://www.ilgiornale.it/esteri/liran_difende_donne_nuova_beffa_dellonu/01-05-2010/articolo-id=442023-page=0-comments=1] e del [Corriere della sera->http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/8db5245633abbb49e2acdd60e6c3723d.pdf]

Infromazione invece fornita copiosamente dai siti [antimusulmani->http://www.loccidentale.it/articolo/l%E2%80%99iran+entra+nella+commissione+onu+per+i+diritti+delle+donne.0090862] o anti iraniani, come ad esempio quello di [Fiamma Nirenstein->http://www.fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=3&Id=2361] che gioca però la notizia tutta in chiave di contrapposizione fra islam e occidente e che lamenta che la Commissione non ha mai condannato nessun paese per la violazione dei diritti delle donne
ad eccezione di Israele quando si è parlato delle donne palestinesi, che non soffrono, no, di delitti d’onore, di una posizione di enorme inferiorità sociale e culturale contro cui peraltro si battono, di problemi legati alla società islamica, ma della solita cattiveria degli israeliani

Anche se si presenta come “il principale organismo mondiale impegnato sulle politiche sui diritti delle donne”, all’interno della Commissione convivono paesi impegnati per il raggiungimento dell’eguaglianza di genere e paesi dove i [diritti delle donne vengono palesemente violati come l’Iran->http://www.iranhumanrights.org/2009/04/whrdreport].

Durante questo giro di “elezioni”, in cui nessun voto vero e proprio è stato espresso, due seggi dovevano essere riservati al blocco asiatico per il periodo 2011-2015, e le nazioni candidate erano solo l’Iran e la Thailandia.

Quando inizierà il suo mandato nel 2011, l’Iran sarà affiancato da altri 10 Paesi: Belgio, Repubblica Democratica del Congo, Estonia, Georgia, Giamaica, Liberia, Paesi Bassi, Spagna, Thailandia e Zimbabwe.