Ora ve la cantiamo: e noi vogliamo cantare la nostra canzone
Napoli, mercoledì 2 febbraio 2011, ore 17: assemblea delle donne campane a Palazzo Giuso convocata con il seguente documento di Le Giuriste democratiche, Sportello Lilith, Le Kassandre, Le studentesse del collettivo Pachamama, Collettivo Degeneri, le donne dello SKA, Arcidonna, DonneSudonne, Donne di Italia dei Valori, Archivio della memoria delle donne del Sud, Udi di Napol
Siamo indignate; lo siamo da anni.
Alla nostra indignazione sta rispondendo quella del paese, finalmente!
Ma, ancora una volta, se le donne parlano chiedendo le piazze e se tanti altri le chiedono, si registra la muta (ma forte) richiesta di associare le loro parole ad altre che le mistificano e confondono.
Non è una vera canzone, quella che intoniamo, e forse avremmo bisogno di averne una, quella di cui parliamo. Aspiriamo a mettere insieme quelle parole così chiare da poter essere cantate e comprese da tutte e tutti. Tanto chiare da dover essere nascoste.
Vogliamo dire quello che gli uomini di potere, proprio per esercitare il potere, espungono e cancellano.
Dopo la bufera che ci ha investite violentemente, noi crediamo che {{le necessarie dimissioni di Berlusconi, che pretendiamo, debbano preludere ad un profondo ripensamento dei meccanismi
della politica, a partire da noi, dalla nostra cultura ancora misconosciuta e denegata.}}
Noi aspiriamo ad una piazza che pronunci {{parole chiare sul colossale imbroglio che consiste nel nascondere dietro immagini falsate di donna traffici, reati e malgoverno}}. Noi non vogliamo essere o restare nascoste; non vogliamo che altre donne vengano usate per nascondere; non vogliamo che vengano ingannate né giudicate con parametri patriarcali.
Ricordando Susana e Marisela, ricordiamo a tutti che abbiamo lottato per la nostra libertà sessuale, la nostra e non per quella, che degenera in arbitrio e delirio di onnipotenza, di uomini pronti
ad usare le donne come moneta. Noi sappiamo che {{c’è un orrore “invisibile” dietro lo scambio giocato sulle donne.}} Taciuto, ma che noi ri-conosciamo sempre. Ricordiamo gli stupri compiuti
in guerra dai “nostri soldati”; ricordiamo ciò che è successo a Joy, stuprata perché clandestina.
Da sessant’anni le donne in questo paese reclamano la sola vera democrazia possibile.
Per questo, dopo Berlusconi, {{nessuno ci chieda di partire da zero, con lo sguardo rivolto al passato.}}
La lotta alle violenze e non solo ai reati, il lavoro, i servizi, la salvaguardia della terra, la convivenza pacifica: questi sono i nostri punti di partenza e di forza.
{{Quello che diremo lo vogliamo dire insieme}}, con lo slogan che sceglieremo, tutte insieme e insieme a chi, come noi, vuole salvaguardare ed affermare la possibilità di cambiare, di fare della crisi l’occasione per trasformare l’Italia in un paese che contempli, valorizzi e rispetti la maggioranza
dei suoi cittadini, cioè le sue cittadine.
Sceglieremo tutte insieme!
{{ Le Giuriste democratiche, Sportello Lilith, Le Kassandre, Le studentesse del collettivo Pachamama, Collettivo Degeneri, le donne dello SKA, Arcidonna, DonneSudonne, Donne di Italia dei Valori, Archivio della memoria delle donne del Sud, Udi di Napoli}}
Lascia un commento