PADOVA – NADIA CARGNELLI alle Scuderie di Palazzo Moroni Dal 16 marzo al 26 aprile 2017
Inaugurazione: 15 marzo 2017, ore 18 della mostra NON CLASSIFICABILE
La mostra antologica illustra, con una selezione di opere dal 1989 al 2017, il percorso di ricerca e sperimentazione visivo/comunicativa di Nadia Cargnelli che, svincolata da condizionamenti di mercato, da correnti e mode artistiche, e perciò non classificabile, già nel 1998 ha realizzato quadri in tre dimensioni seguendo solamente il suo intimo bisogno di dar corpo al mondo psichico, anche inconscio, ed emotivo.
La critica d’arte Gabriella Niero scrive
Il percorso figurativo – informale di questa raffinata artista segue il fascino delle suggestioni interiori che vengono trasfigurate da segni sinuosi e da colori ora brillanti ora profondi che sembrano modularsi sulle variazioni dell’anima. Si nota gradualmente sulla superficie in rilievo un riferimento alla concezione spaziale dell’immagine che in questo lento fluire offre autentici spessori orografici rafforzati da un tessuto cromatico particolarmente curato. Nadia Cargnelli ci invita nel suo mondo, talvolta ispirato alla natura, e riempie la mente dell’osservatore con luoghi conosciuti e affascinanti che nascono dall’elaborazione dei gesti e delle tonalità. Di fronte ai suoi quadri l’osservatore inizia un viaggio aperto alle emozioni mentali e visive perché ogni particolare perde la connotazione fisica per diventare specchio e simbolo profondo delle meditazioni interiori.
Nadia Cargnelli, nata a Trieste, è cresciuta a Mestre, ma da molti anni vive e lavora a Padova.Si è diplomata “Maestro d’Arte” a Venezia nel corso “Architettura e Costruzioni” e per trent’anni ha insegnato “Arte e Immagine” (ex “Educazione Artistica”). Nel corso degli anni ha espresso la sua poliedrica creatività nella progettazione e arredamento d’interni, ha scritto poesie e brevi racconti, realizzato originali abiti e bijou, dipinto su stoffa, vetri e specchi. Ha eseguito opere a matita, a carboncino, ad acquarello e ad olio per arrivare alla pittura polimaterica. Partendo dal figurativo, attraverso il surreale, è giunta ad una pittura tridimensionale, dove volume e colore si fondono in un’originale (e coraggiosa!) concezione dell’atto e dell’opera pittorica creando, così, la sua particolare “pittoscultura” . Espone in collettive e personali dal 1998.