PADOVA – NOTTURNI D’ARTE 2016 – E le donne del Cinquecento?
Da Donatello a Tintoretto. Storia, arte e scienza nella Padova del Rinascimento. Ma le donne che ruolo hanno avuto? perché non metterle in luce?
Pensiamo ad Isabella della Frattina (Padova, 1542 – Portogruaro, 1601) è stata una nobildonna di potere accusata di eresia. Figlia di Giovan Gioachino da Passano e di Caterina Sauli, nacque a Padova, dove i genitori, nobili genevosi, si erano stabiliti. Il padre fu filantropo e sensibile alle nuove idee religiose. La madre Caterina Sauli, dal canto suo, era di simpatie filoriformate: Isabella, che ebbe come precettore Alessandro Citolini, in seguito emigrato in Inghilterra religionis causa, mostrò una precoce intelligenza, che fu oggetto di elogio da parte di Ortensio Lando. Nel 1555 sposò Marco della Frattina (nobile friulano anch’egli colluso con ambienti eterodossi), trasferendosi nel palazzo del marito a Portogruaro. Le dichiarazioni rese dalla madre all’Inquisizione di Mantova nel 1567 e l’arresto nel 1568 di Giacomo Brocardo, precettore dei figli di Isabella (in seguito fatto fuggire proprio da Marco della Frattina), provocarono un processo per eresia contro la stessa Isabella, la quale, a sua volta arrestata, fu interrogata per cinque volte tra l’8 giugno 1568 e il 2 aprile 1569. Difesa da Cornelio Frangipane di Castello, nobile friulano sodale del marito e avvocato di fama, fu scarcerata nel 1570 (nonostante l’opinione sfavorevole del nunzio Giovanni Antonio Facchinetti). Dopodiché seppe tenersi lontana dalle dispute religiose e dai sospetti d’eresia. Nel 1595 il marito e i due figli vennero banditi dal territorio veneziano. Passati al servizio degli Asburgo, essi morirono in quello stesso anno nella guerra d’Ungheria. Isabella morì a sua volta a Portogruaro nel 1601. – Bibliografia Federica Ambrosini, L’ eresia di Isabella. Vita di Isabella da Passano, signora della Frattina (1542-1601), Franco Angeli, Milano 2005
È, infatti, la lezione di questi due grandi maestri, Donatello e Tintoretto, ad introdurre e concludere -dichiarano gli organizzatori dell’evento- l’esperienza del Rinascimento a Padova e nel territorio veneto.
E’ un vero peccato, però, che gli stessi abbiano trascurato la figura e le opere di Marietta Robusti detta la Tintoretta.
Un forte impulso al processo di rinnovamento del linguaggio figurativo che ha fatto della città uno dei più avanzati centri dell’Umanesimo europeo, fu dato da Andrea Mantegna, che nella Cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani lasciò una delle opere chiave del Rinascimento, tappa obbligata di questa edizione dei Notturni.
Il Rinascimento fu uno dei secoli d’oro di Padova, con notevoli cambiamenti che interessarono le arti e le scienze, grazie alle personalità di grande cultura presenti nell’ambito accademico, ai mecenati quali Alvise Cornaro e alle committenze delle confraternite e degli ordini religiosi, che affidarono il compito di decorare chiese e “Scuole”, sedi dei loro incontri, agli artisti più affermati.
L’ambito scientifico non fu meno ricco di novità e primati, regalandoci il primo Orto botanico in Europa, il primo teatro anatomico ideato da Girolamo Fabrici d’Acquapendente presso l’Università e la rivoluzione scientifica in medicina apportata da Andrea Vesalio. Il fervore culturale in campo scientifico, che vide Padova protagonista di importanti cambiamenti, proseguì anche a chiusura del secolo con l’arrivo in città di un’altra grande personalità che avrebbe sconvolto le certezze nel campo della fisica: Galileo Galilei.
Grandi architetti contribuirono a rinnovare il volto di Padova con opere di edilizia civile e difensiva: Giovanni Maria Falconetto, Andrea Moroni e Bartolomeo da Alviano, tanto per citarne alcuni. Questo fertile clima di rinnovato interesse per la classicità nel campo dell’architettura contribuì alla formazione del talento innovativo del grande Andrea Palladio, illustre padovano.
Come consuetudine, il programma di visite guidate proposte sarà accompagnato da approfondimenti, da momenti musicali e reading. Non potranno mancare spettacoli teatrali e musicali, tra cui un omaggio ad Angelo Beolco detto il Ruzante e alla Commedia dell’Arte.
I Notturni saranno anche l’occasione per scoprire due musei di recente istituzione, il Musme – Museo di Storia della Medicina.
E il Museo della Padova Ebraica e per gite fuori porta, con visita a ville e castelli del territorio provinciale.