Un’indagine condotta dal Gruppo Donne Manager di Manageritalia Milano
mette a nudo i problemi della conciliazione lavoro vita privata per le
donneDall’indagine realizzata su un campione rappresentativo dei dirigenti del
terziario emerge che{{ solo nel 40% delle aziende si affronta l’argomento
delle pari opportunità}}.
_ Un dato sconfortante e confermato dal fatto che
tra gli intervistati il 60% conosce donne che dopo la maternità sono state
discriminate e il {{28% che hanno dovuto rinunciare al lavoro}}. Ci sono però
anche {{uomini che sono stati ostacolati per aver scelto il congedo
parentale}} (16%) o che hanno preferito non farlo per non subire conseguenze
(22%).

Ma forse qualche spiraglio c’è. Un {{32% conosce uomini che hanno utilizzato
il congedo parentale}}, ma soprattutto il 61% lavora in aziende che hanno
donne nel cda o nella direzione generale. Quindi, la discriminazione si
può volgere in valorizzazione utilizzando adeguati supporti.

A questo
riguardo nelle aziende dei manager intervistati sono previsti: part time
(70%), orari flessibili (43%), politiche per obiettivi (40%), congedi
parentali (25%), telelavoro (14%), norme rispettose delle pari opportunità
(9%), facilitazioni alle mamme e ai papà (6%) e asili nido (3%).

Insomma, come è emerso nel corso del convegno dello scorso 5 giugno
organizzato da Manageritalia “Uguaglianza e merito per la crescita
economica e sociale” {{volendo gli strumenti ci sono, basta applicarli}} e
fare informazione, cultura e soprattutto avviare azioni concrete capaci di
gestire e valorizzare le diversità in azienda e nella società per favorire
uguaglianza e merito creando così le condizioni base per la crescita
economica e sociale.

“Manageritalia Milano e il suo Gruppo Donne Manager – dice {{Marisa
Montegiove}}, leader del gruppo – che da anni operano per gestire e
valorizzare le diversità in azienda e nella società non si fermeranno qui
ma porteranno avanti e presenteranno a governo e parlamento alcune
proposte concrete.
_ In particolare:
– l’{{obbligo, anche per il padre, di un mese almeno di astensione}}
obbligatoria (dei 5 oggi previsti dalla legge per le sole donne);
– {{ introduzione del quoziente familiare}} (fiscalità modulata a seconda dei
componenti della famiglia e della presenza di donne lavoratrici) con
adattamenti specifici alla realtà italiana e tesi a favorire il lavoro
femminile;
– introduzione di {{buoni/voucher per l’acquisto di servizi alle famiglie}}
(baby sitting, servizi per anziani, servizi per disbrigo necessità
quotidiane ecc)”.
[
I risultati completi dell’indagine->http://donne.manageritalia.it/risultati-del-nostro-sondaggio-sulle-pari-opportunita]

Gruppo Donne Manager di Manageritalia Milano