PARMA – Tra ricerca, produzione e formazione al via Habitat Pubblico 2019 di Lenz Fondazione
Da gennaio a novembre l’ensemble guidato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto proporrà, a Lenz Teatro e in alcuni spazi monumentali della città, un denso e multiforme progetto culturale, realizzato in rete con numerose istituzioni locali, nazionali e internazionali.
Non una semplice Stagione di spettacoli, ma un complesso progetto di creazioni performative e visuali contemporanee, residenze artistiche internazionali, coproduzioni musicali e teatrali e di pratiche formative pluridisciplinari e integrate rivolte a giovani artisti, persone con sensibilità psichica e intellettiva e studenti: è Habitat Pubblico, la proteiforme progettualità che da gennaio a novembre 2019 -ma con vocazione progettuale triennale- si svilupperà a Lenz Teatro e in altri luoghi storici e monumentali della città di Parma a cura di Lenz Fondazione, con la direzione artistica di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto.
Per la realizzazione di Habitat Pubblico 2019, Lenz Fondazione si avvale del sostegno di MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, AUSL Parma, Fondazione Monteparma, Università degli Studi di Parma, Instituto Cervantes, Chiesi Farmaceutici, AuroraDomus, Koppel A.W., della collaborazione di Complesso Monumentale della Pilotta, Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma, Fondazione Arturo Toscanini, Associazione Ars Canto, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, Associazione Segnali di Vita_Il Rumore del Lutto, KNAP – Pešćenica Culture Centre e Loose Associations Contemporary Art Practices NGO di Zagabria e del patrocinio di Arcigay Associazione LGBTI+ Italiana.
Nello specifico, l’avvio di Habitat Pubblico sarà affidato, in occasione del Giorno della Memoria, allo spettacolo Rosa Winkel [Triangolo rosa], nell’ambito del progetto permanente di creazioni performative contemporanee, seminari e giornate di riflessione pubblica dedicati ai temi della Resistenza e della tragedia europea durante le dittature nazi-fasciste. Lo spettacolo, riproposto a seguito del grande successo di pubblico e critica riscontrato al debutto avvenuto nell’aprile scorso, ha per oggetto la deportazione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti: il triangolo rosa era il simbolo di stoffa cucito sulla casacca degli internati nei campi di concentramento per omosessualità maschile. Rosa Winkel, realizzato con la consulenza scientifica dell’ISREC – Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, andrà in scena a Lenz Teatro dal 25 al 27 gennaio. Nello spettacolo sono presenti scene di nudo integrale: se ne consiglia la visione a un pubblico maggiore di 16 anni.
Doppio debutto, dal 22 al 30 marzo, nell’ambito della pluriennale ricerca scenica di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sulla «morte della tragedia»: a Lenz Teatro saranno presentati in prima nazionale gli spettacoli Orestea # 1 Nidi e Iphigenia in Tauride. Per una rilettura contemporanea delle origini del tragico, si confronteranno in un dialogo scenico serrato gli attori storici e gli attori sensibili dell’ensemble di Lenz. Nel primo quadro del progetto dedicato alla celeberrima opera di Eschilo (che proseguirà con gli episodi Latte, al debutto a fine 2019, e Pupilla nel 2020) l’installazione prevede la costruzione di piedistalli-nidi in cui i personaggi femminili della tragedia, Clitennestra interpretata da Sandra Soncini e Cassandra incarnata da Carlotta Spaggiari, attrice con sindrome dello spettro autistico, depongono e covano le proprie uova sentimentali. La distruzione del nido innesca il conflitto tragico tra le forze, atto irreparabile che ne sentenzia la doppia morte.
In Iphigenia in Tauride. Ich bin stumm [Io sono muta], da Goethe e Gluck, seconda parte del «dittico scenico musicale sul sacrificio delle innocenti» realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica Arrigo Boito di Parma, l’installazione scenica e la regia curate da Maria Federica Maestri e l’imagoturgia di Francesco Pititto, ispirate alla storica azione di Joseph Beuys Titus-Iphigenia del 1969, saranno innervate dalla performance di Monica Barone, danzatrice con disabilità fisica e dalle rielaborazioni musicali di Andrea Azzali.
In occasione della Festa della Liberazione, dal 24 al 27 aprile debutterà a Lenz Teatro il nuovo esito del progetto pluriennale di Lenz su Resistenza e Olocausto: [Black] Bruno Longhi, dal testo originale di Francesco Pititto sul partigiano parmigiano del quale mai è stato trovato il corpo. Interpreti giovani donne nigeriane residenti a Parma. La regia del progetto, che sarà patrocinato dall’Assessorato alla Partecipazione e ai Diritti dei Cittadini del Comune di Parma, sarà affidata ad Adriano Engelbrecht, storico collaboratore di Lenz, che suggerisce: «Non è solo il racconto di Bruno Longhi, figura chiave del movimento di Resistenza antifascista a Parma, torturato e assassinato dalle SS. È anche il racconto di un dolore mai sopito, generato da una brutale separazione e alimentato da un mancato e disatteso ricongiungimento. L’idea di affidare queste parole ad un femminile spesso strappato e separato dagli affetti più cari e vicini, restituisce il colore di una lingua che non si riconduce più ad una provenienza geografica, ma parla la lingua delle sorelle, delle madri, delle giovani figlie».
La Galleria Nazionale presso il Complesso Monumentale della Pilotta sarà teatro, dall’11 al 22 giugno, de La Vida Es Sueño, seconda parte (dopo Il Grande Teatro del Mondo nel giugno 2018) del progetto triennale Il Passato Imminente con il quale Lenz Fondazione ha contribuito all’ottenimento dell’ambito riconoscimento Parma Capitale della Cultura 2020: «La proposta artistica complessiva consiste in una monumentale installazione site-specific realizzata per la messa in scena de La vita è sogno di Calderón de La Barca, opera fondamentale della letteratura drammatica occidentale. La Pilotta può rappresentare lo spazio comune che ospita i diversi tempi della storia collettiva e individuale, come polo inclusivo delle anime della polis».
La Vida Es Sueño, auto sacramental realizzato con il sostegno del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Parma, vede in scena insieme all’ensemble storico di attori con sensibilità psichica e intellettiva un gruppo di bambini dell’Associazione Ars Canto. La creazione sarà presentata nell’ambito di Natura Dèi Teatri, storico Festival di Visual & Performing Arts che da 24 anni porta nella città di Parma le più interessanti e innovative proposte di artisti italiani e internazionali e che per il 2019 sarà suddiviso in due sezioni: una nel mese di giugno e una nel mese di novembre.
Nel medesimo autorevole contesto sarà riallestito, dall’1 al 3 novembre nei suggestivi spazi del Cimitero della Villetta di Parma, il delicato e intenso spettacolo Kinder [Bambini]. Realizzato in collaborazione con l’Associazione Ars Canto, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma e l’Associazione Segnali di Vita_Il Rumore del Lutto, Kinder è una drammaturgia contemporanea sulla tragedia dei bambini ebrei di Parma vittime dello sterminio nazista: «La storia della persecuzione antiebraica attuata dal fascismo tra il 1938 e il 1945 è nota, ma raramente ci si è soffermati a riflettere su cosa abbiano significato quei tragici anni per i bambini italiani. Soprattutto per gli ebrei. Vogliamo concentrarci sui volti dei bambini ebrei di Parma, come su di un unico monumentale volto di bambino che possa rappresentare tutti i Kinder di ogni guerra».
Habitat Pubblio 2019 si chiuderà, dal 22 al 30 novembre a Lenz Teatro, con la riproposizione di Orestea # 1 Nidi e il debutto di Orestea # 2 Latte: «Innestando la propria poetica visionaria sulla tragedia classica, Lenz restituirà la saga degli Atridi alla dismisura estetica della patologia psichica dei protagonisti. Realizzata per la parte visuale nei paesaggi mitici attraversati da Oreste, luoghi di detenzione e di coercizione, la creazione assume come oggetto d’indagine scenica l’iconologia dell’eccesso e della violenza.». La creazione sonora dell’intero progetto sulla tragedia e affidata a Lillevan, musicista tra i più noti della scena elettronica internazionale.
In un serrato e fecondo dialogo artistico con la Direzione di Lenz Fondazione, fanno parte di Habitat Pubblico 019 anche gli esiti spettacolari delle residenze internazionali di Tim Spooner e Boris Kadin. Tim Spooner, affermato artista inglese che dal 2014 orbita nell’universo di Lenz, dal 20 al 22 giugno presenterà presso il Complesso Monumentale della Pilotta La Vida Es Sueño. One Dream, creazione site-specific realizzata in stretta relazione con l’omonima opera di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Analogamente, dal 28 al 30 novembre, il performer croato Boris Kadin debutterà a Lenz Teatro con Orestea. Dystopia.
Nel 2019 si consoliderà e al contempo rinnoverà la proteiforme attività di formazione sulle performing and visual arts realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma, l’AUSL di Parma, il Conservatorio A. Boito di Parma e l’Associazione Ars Canto.
Novità: da febbraio a giugno 2019 avrà luogo, con un gruppo di studenti dell’Università degli Studi di Parma, il laboratorio Ambienti Performativi+Visuali+Sonori Contemporanei. La prima parte del percorso, di approfondimento teorico sul lavoro di drammaturgia dello spazio di Lenz, sarà curata da Francesco Pititto e Maria Federica Maestri e si avvarrà del contributo di Claudio Rocchetti, compositore e sperimentatore rigoroso di musica elettronica. Acquisiti gli strumenti teorici, gli studenti avranno modo di affiancare sul campo, in occasione dell’allestimento de La Vida Es Sueño al Complesso Monumentale della Pilotta, l’officina creativa di Lenz, volta ad installare la pratica performativa esaltando il profilo e l’identità culturale degli spazi e dei luoghi che abita.
Ritorna infine Campo Lenz, ciclo di incontri rivolti agli spettatori allo scopo di introdurli alla lettura delle nuove creazioni di Lenz. In ogni appuntamento sarà fatto un focus, insieme a critici e studiosi, su un aspetto formale considerato dominante nell’opera in programma ed esemplare del lavoro di Lenz.
Pluralità di mondi sonori, lingue sceniche, spazi significanti e universi sensibili: molti fili si intrecciano a Habitat Pubblico. A ciascuno la possibilità di tessere una propria trama.
Per informazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220, info@lenzfondazione.it – www.lenzfondazione.it.