PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA LA CANTANTE PALESTINESE AMAL KAAWASH
Kaawash
AMAL KAAWASH si esibirà con il gruppo JUSUR PROJECT a Roma e a Salerno. Uno spettacolo di musiche, canto e danza.
– Amal Kaawash: la cantante e disegnatrice palestinese di Beiruth parla del suo impegno con profughi e presenta i suoi disegni di Meiroun (la bambina palestinese con le trecce che aspira alla libertà della Palestina e delle donne di tutto il mondo arabo)
– Andrea Costa, Coordinatore dell’accoglienza rifugiati a Roma (Baobab) parla della sua esperienza
– Helmi Mhadhbi: il musicista tunisino presenta il successivo laboratorio da lui ideato e coordinato
18,30 – 20: Laboratorio con la partecipazione di un gruppo di profughi del “Baobab”.
Helmi Mahdhbi, ideatore del laboratorio, lo coordina; partecipa anche Dalal Suleiman, attrice e danzatrice di origine palestinese. Il laboratorio è aperto a tutte/i.
Un viaggio musicale nel mondo variopinto delle culture, che permetta di venire a contatto con altri mondi sonori, repertori, idiomi. Ciò avverrà attraverso un laboratorio pratico, con il coinvolgimento diretto dei partecipanti, alle prese con strumenti etnici e no, di varia tipologia e provenienza. Un occasione unica per esplorare assieme il senso che le diverse culture attribuiscono al “fare musica”. 20,30: Cena al ristorante Luna e l’altra presso la Casa internazionale delle donne
17 settembre: Auditorium Seraphicum (via del Serafico 1, Roma) 20,30 – 22: Concerto – Amal/Speranza
Jussur project con Amal Kaawash.
Jussur vuol dire Ponti in arabo: un affascinante viaggio visivo e sonoro passando per quattro continenti diversi, Africa, America, Asia ed Europa. Ponti artistici che portano in un mondo unito, nel quale spariscono i confini fisici lasciando spazio a un universo dove le diversità della provenienza degli artisti vengono concepite come una ricchezza essenziale.
Musica e ideazione: Helmi M’hadhbi
Helmi M’hadhbi (Tunisia): Oud. Dalal Suleiman (Palestina/Italia): Danza e letture. Angel Ballester (Cuba): Sax, flauto e clarinetto. Sanjay Kanza Banik (India): Tabla indiane, percussioni.
Per la prima volta in Italia: Amal Kawaash, cantante e disegnatrice palestinese, da Beiruth
Biglietto: 10 euro
Il ricavato della serata coprirà la frequenza per un anno al Conservatorio musicale a Saida, Libano, di 2/3 giovani palestinesi rifugiate in Libano. In cooperazione con le associazioni Assumoud e Ulaia, operanti nei campi profughi palestinesi in Libano.
18 SETTEMBRE A SALERNO nella Sala Pier Paolo Pasolini (ex Cinema Diana)
(http://www.casadelcontemporaneo.it)
Lungomare Trieste, zona Santa Teresa
Nell’ambito della Rassegna “femminile palestinese”
Ore 21 – Amal Ziad Kaawash in concerto
Con lei il gruppo Jussur project formato da
Dalal Suleiman (attrice e ballerina italo/palestinese) Danza e recitazione
e dai musicisti: Helmi M’hadhbi (Tunisia) Oud – Angel Ballester (Cuba) Sax, flauto e clarinetto – Sanjay Kanza Banik (India) Tabla indiane, percussioni
La rassegna “femminile palestinese” in accordo con la cantante e illustratrice libanese Amal Ziad Kaawash e il gruppo Jussur dedicano il concerto al progetto, tutto al femminile, “Women’s Boat to Gaza”, la nuova iniziativa della Freedom Flotilla Coalition, che prevede un equipaggio composto interamente da donne: marinaie, attiviste, esponenti della società civile, e che vede il via proprio il prossimo settembre dal Mediterraneo verso Gaza.
Partiranno due imbarcazioni, “Amal-Hope” e “Zaytouna-Olive”, dirette verso Gaza, nel tentativo di rompere l’assedio inumano e illegale a cui è costretta la striscia di Gaza e i suoi quasi due milioni di abitanti. Nelle due barche che salperanno per Gaza simbolicamente sarà presente anche Meiroun, la bambina ombra dalle trecce lunghe, creata da Amal Ziad Kaawash e che ha come sogno irraggiungibile il ritorno in Palestina.
Quindi il ricavato del concerto sarà destinato al sostegno del progetto “Women’s Boat to Gaza” che sottolinea la rilevanza del ruolo femminile nella lotta contro l’occupazione israeliana e che permette di unire le donne di Gaza con altre donne in tutto il mondo.
Qui di seguito i primi tre nomi per ora ufficiali delle partecipanti che partiranno per Gaza:
Mairead Maguire (Irlanda del Nord), militante pacifista, Premio Nobel per la Pace, nel 1976 Marama Davidson (Nuova Zelanda) portavoce dei Verdi per i Diritti Umani
Naomi Wallace (USA), scrittrice e sceneggiatrice
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NOTE: CHI SONO LE ARTISTE E GLI ARTISTI
Amal Kaawash, disegnatrice e cantante palestinese, nata in Libano. Si esibisce in Italia per la prima volta. Come disegnatrice, Amal è conosciuta soprattutto per la immagine della bambina Meiroun, che porta il nome del villaggio in Palestina della sua famiglia; un villaggio come molti altri da cui nel 1948 vennero cacciati. Con Meiroun, Amal ha vinto il primo posto nel concorso Handala di cartoons che commemorava la Nakba Palestinese (The cultural resource 2008). I suoi disegni sono pubblicati su Assafir (giornale libanese) e vari media e piattaforme social.Come cantante, Amal ha iniziato come componente della Jafra band di canti palestinesi, nel 2001, a Beiruth, prima di intraprendere la propria carriera di cantautrice indipendente.Amal ha studiato il canto arabo presso il Conservatorio nazionale Libanese di Musica ed ha collaborato con musicisti locali e internazionali, come Ahmad Qaabour (Libano) e Opgang 2(Danimarca). Attualmente Amal lavora alla creazione di nuove canzoni e questa è la sua prima collaborazione con il musicista Helmi Mhadhbi e il
Quartetto Jussur project
Helmi Mhadhbi, tunisino, musicista e compositore, vive tra Trento e Parigi. A 5 anni comincia a suonare il darbouka, lo strumento tradizionale a percussione molto popolare nella musica araba. Ad 11 anni si iscrive al Conservatorio Nazionale di Tunisi per studiare l’oud e il pianoforte. Dopo una breve tappa romana nel 2000, Helmi decide di rimanere in Italia, a Trento, dove continua la sua esperienza musicale, collabora con una compagnia di flamenco e nel 2005 conosce il violinista Corrado Bungaro. Quest’incontro sarà una svolta nella sua carriera musicale. I due, infatti, fonderanno insieme l’orchestra multietnica “Orchextra Terrestre”. Un’orchestra molto particolare, costituita da musicisti provenienti da ogni angolo della Terra, capaci di mixare in maniera armoniosa e coerente suoni, lingue e linguaggi, culture e colori del mondo intero. Ha partecipato a numerosi Festival, a Tunisi, Lugano, Berlino, Trento.
Sanjay Kansa Banik, indiano, vive a Roma. E’ un giovane solista di tabla, allievo dei maestri Sri Goutam Dam e Dulal Natto del Gharana di Benares, ha alle spalle un’intensa carriera di festival e di premi. Di recente, ha ottenuto il titolo di miglior musicista dalla All India Radio di Calcutta, dove ha inciso molti brani e ha partecipato a varie trasmissioni.
A Roma, collabora attivamente con il progetto Indo-pizzica e sta cercando di attivare un centro di cultura per l’insegnamento degli strumenti della musica classica Industani e della danza Kathak e Bharata Natyam.
Angel Ballester, cubano, vive a Trento, ha studiato persso la Escuela Nacional de Arte dell’ Avana, Cuba. Musicista e compositore jazz, insegnante di musica, ha una lunga carriera che lo ha portato a diversi premi, a Cuba e in Francia, a Londra e a Miri, in Malesia. Le sue esperienze professionali vanno da Cuba al Canada, dalla Svizzera a New York, al Brasile. Insegnante nei primi anni 2000 in Svizzera, Francia, Germania. Ha lavorato con Musique en marche, in Belgio. Fa parte, insieme a Helmi Mhadhbi, che lo ha fondato, del quintetto Ensemble Turchese.
Dalal Suleiman, attrice di cinema e teatro, danzatrice; italiana, di padre palestinese, vive a Roma. Protagonista di corti, attrice in fiction televisive, in docufilm, Dalal Suleiman ha anche una notevole esperienza di teatro: ha recitato infatti, tra l’altro, con Pamela Villoresi, in “Nata sotto una pianta di datteri”per la regia di Gigi Di Luca per il Napoli Teatro Festival e nell’ “L’opera da tre soldi” di B. Brecht, per la regia di Luca De Fusco, con Massimo Ranieri; in “La casa di Bernarda Alba” di G.Lorca, per la regia di Lluis Pasqual, con Lina Sastri, al Teatro Stabile Mercadante; “Quattro bombe in tasca” di Ugo Chiti per la regia di Ciro Sabatino; “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro; danzatrice nel gruppo etno-folcloristico SYNAULIA, diretto da Walter Maioli, basato su un progetto di recupero del patrimonio artistico etrusco e dell’antica Roma; danzatrice nel gruppo KOLEDARI di danze etno-mediterranee, diretto da Cinzia Musella, con cui ha partecipato a diversi festival di danze popolari.