Per Marina Pivetta – Nel ricordo di Marina … di Zina Crocè
…è vero quanto scrive Maria Paola Fiorensoli, da stanotte il mondo è più povero: ci ha lasciati la nostra Marina Pivetta, una grande donna e giornalista, una persona speciale, una cara amica.
E’ difficile scrivere qualcosa in più, e meglio, di quanto ha scritto Maria Paola: l’ha tratteggiata stupendamente, con immensa partecipazione, e con l’affetto e la stima che Marina ha sempre meritato, come donna e come professionista.
Ricordo gli inizi della nostra amicizia, tanti anni fa: l’ho conosciuta come redattora di GR Parlamento, uno dei tanti ruoli, importanti, che lei ha ricoperto nel mondo giornalistico. Ma devo correggermi: quelli di Marina non erano ruoli, erano passioni, autentico impegno militante, intenso slancio progettuale per contribuire a creare una società migliore. Marina era responsabile -tra l’altro- di “Arianna”, una colta rubrica che si incentrava sulle questioni di genere, analizzate a tutto campo nei Forum che lei coordinava con la competenza che è stata sua fedele compagna di vita. In quei Forum sono stata sua ospite diverse volte, e da lì è nata la nostra amicizia e la nostra collaborazione. Marina arricchiva umanamente e culturalmente chiunque la frequentasse. Era profondamente sensibile, riservata, dolce, ironica, acuta, e assolutamente corretta: una persona di non comune spessore intellettuale ed etico. E riusciva a mantenere, seppur a volte con accorata amarezza e triste disincanto, un’ ostinata passione per la politica, che coltivava, insieme al marito, Stefano Semenzato, dai tempi in cui politica si scriveva con la “P” maiuscola e si declinava con azioni di grande respiro ideologico e culturale.
La politica in cui credeva Marina era quella delle grandi idee, le idee belle, quelle da tradurre in progetti di vita per la crescita dell’Umanità, nell’uguaglianza tra uomini e donne, nella complementarietà dei generi. Lei credeva in quello che faceva, ma la sua intelligenza profonda la portava a sapersi mettere in discussione, e non per incertezza, ma per desiderio di ampiezza di “sguardo”. Era sempre pacata, nonostante fosse emotiva. E comunque, non andava mai fuori dalle righe.
Scrive bene, Maria Paola: “Ragione, Rettitudine e Giustizia” erano sue compagne di vita. Qualità rarissime. Lei le aveva.
Sapevo che stava male…, in questi giorni le avrei dovuto telefonare…. Rimane il rimpianto di non averlo fatto, e la tristezza infinita di sapere che non è più con noi. Sarà grande il vuoto che lascerà in tutte noi e in tutti coloro che l’hanno conosciuta, apprezzata, amata. Ma, in fondo, il vuoto sarà soltanto fisico, lei rimarrà comunque viva tra noi
Ciao, Marina.