Per Marina Pivetta – Una lettera di Giovanna Borrello
Non avrei mai voluto scrivere questa lettera per te, Marina Pivetta!!! Se ne va con te un’altra combattente instancabile per la libertà femminile, se ne va una bravissima giornalista che ha messo sempre la sua competenza a servizio delle donne. Una cara amica, anche quando non ci si vedeva per un lungo periodo, sapevi che lei c’era per te.
Tu partecipavi, a differenza di me scalmanata femminista con zoccoli e vestiti fiorati, con discrezione, quasi in punta di piedi, ai nostri incontri. Vestita in modo sobrio quasi anonimo, nel senso che non portavi la divisa, ma eri ben identificabile, una personalità decisa niente affatto scialba, con la tua frangetta, una volta castano scuro, che poi è diventa man mano grigia e poi più sul bianco, con il tuo parlare lento e quasi a bassa voce, ma non meno incisivo del parlare concitato di altre. Non amavi il conflitto dove io mi buttavo a capofitto, diciamo che eri un po’ la mia antitesi. Ma non per questo non ci siamo intese, tutt’altro.
Sono stata sempre ospitata sulle tue pagine a partire dalla Pagina Rosa, inserto del Paese Sera, che fondasti insieme ad altre, fino a qualche mese fa sul giornale online. Sempre sicura della mia relazione con te, sempre sicura che avresti accolto in eterno i miei articoli. Con te non solo se ne va una compagna ma, cosa che non mi era successa prima, con le morti premature di Lucia Mastrodomenico e Angela Putino, e di altre che ahimè si sono susseguite, se ne va via il mio senso dell’Eternità. La tua morte mi ha scosso, mi avverte che il tempo non è eterno, è finito… ma non è finito l’esito di tante battaglie condotte insieme non solo perché incise, in gran parte, proprio sulla carta stampata o sull’onda online del tuo giornale, ma perché la forza delle nostre parole e delle nostre idee ha già avuto esiti e continuerà ad averne ancora di più nel tempo, di questo ne sono certa ed è per questo che ho dedicato il mio ultimo libro, ultimo recensito dal tuo giornale “Filosofia pratica e pratica Filosofica. Un ‘autobiografia filosofica” alle nostre nipoti, le nipoti del femminismo.