Per riprendersi la vita
Le UDI di Ferrara, Modena e Carpi, le province dell’Emilia-Romagna più gravemente colpite dal sisma, hanno avviato iniziative per le quali chiedono la collaborazione fattiva di chi voglia contribuire, con piccoli e importanti gesti, ad alleviare una quotidinità affrontata con coraggio ma pesantissima, aggravata da continue scosse e dal caldo estivo.
Le donne delle Udi di queste tre città e dei paesi più piccoli colpiti dal sisma, hanno sofferto in prima persona il sisma ma non hanno distolto lo sguardo dal territorio e non hanno interrotto le relazioni tra di loro, con la Protezione civile e con le istituzioni.
Pur dicendosi soddisfatte della gestione dell’emergenza,{{ le Udi locali }} rilevano “l’esigenza di un maggiore supporto psicologico, mediazione culturale e animazione, soprattutto per bambini e anziani” e segnalano il pesante disagio degli “immigrati che non hanno reti parentali o amicali a cui fare riferimento.”
Di qui, {{due iniziative}}: la prima rivolta ai bambini e alle loro generose maestre che, chiuse le scuole, continuano a prendersi cura di loro nei Centri ricreativi estivi (Cre), aperti in alcuni edifici pubblici che hanno cambiato destinazione d’uso, allo scopo; la seconda, rivolta alle donne immigrate che si trovano nei campi e in altre ricoveri temporanei.
I Cre necessitano di tutto e hanno urgente bisogno di materiale didattico: carta e cartoncino, quaderni, penne, matite, colori e pennarelli, gomme, forbici, giochi, libri e fumetti per bambini/e dai 3 ai 12 anni.
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L’Udi di Ferrara e il Centro Donna Giustizia}} sollecitano aiuti in tal senso e l’assemblea nazionale Udi dello scorso 16-17 giugno, tra i molti impegni presi a favore della popolazione terremotata, si è assunta quello di continuare la raccolta di materiale e di fondi per i Cre.
{{L’Udi di Modena}}, in collaborazione con quella di {{Cavezzo}} e con il sostegno dell’assessora {{Maria Cristina Ferraguti}}, lanciano l’idea di trovare una trentina di biciclette, nuove o da riparare, per insegnare alle donne dei Paesi stranieri che si trovano nelle tendopoli o in altri ricoveri d’emergenza, d’imparare ad andare in bicicletta e, insieme, di migliorare la lingua italiana.
Un approccio diverso ma efficace che permetterebbe, con la libertà di movimento, un allontanamento fisico e mentale dai campi; la ripresa e l’allargamento di relazioni; la partecipazione a una vita collettiva che non si è lasciata distruggere dal sisma e anche un miglioramento dello stato di salute. Iniziativa da realizzare in collaborazione con “Il ciclostile” e “La ciclofficina”.
{Info}: udimodena@gmail.com e cell. 3493863834 (per i Cre); udi@udiferrara.it (per le biciclette); udinazionale@gmail.com e www.udinazionale.org e tel. 06 6865884.
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