“Piccolo corpo” di Laura Samani, un racconto ricco di rimandi simbolici
Primo lungometraggio di Laura Samani, Piccolo Corpo è un racconto ricco di rimandi simbolici che continua il percorso creativo di questa regista e sceneggiatrice, autrice del pluripremiato cortometraggio La santa che dorme. Ambientato agli inizi del novecento, Piccolo Corpo racconta la gestazione simbolica di una madre che ha partorito una figlia morta, quindi condannata dalla tradizione cattolica al Limbo. Seguendo le voci del suo piccolo mondo che parlano di miracoli, Agata “riprende in sé” il piccolo corpo sottraendolo alla terra e al cielo e inizia in solitudine un viaggio di fede che è anche di ribellione a quanti, come il marito, dicono che il suo corpo dimenticherà.
Con la figlia nascosta in una scatola, “ventre” legato al suo corpo, Agata affronta pericoli e lotta caparbiamente avendo come uniche guide l’istinto materno e Lince, un ragazzo dallo sguardo felino che non si perde nella natura selvaggia e sa come nutrirsi e nutrire. Lince, senza certezza del tesoro che Agata nasconde in “grembo”, l’accompagnerà fino al santuario di montagna dove i piccoli corpi rinascono per un solo respiro. Il tempo di un soffio per dare loro un nome e farli entrare in un flusso eterno di libertà e di vita. Per Agata, quel respiro significa la fede, oltre la religione, del re-incontro con la figlia. “Nel film – dice la Samani nelle note di regia – Dio non è nel miracolo e nelle preghiere, né nel dogma che divide in paradiso/inferno/limbo. Dio esiste a un altro livello: in Lince che non crede a niente e così sfugge alle premesse iniziali del miracolo; in Agata che organizza la rabbia per ridisegnare i confini del possibile”.
Laura Samani costruisce un racconto di trasformazioni che parla di maternità, di dolore e di amore, di meandri misterici di un femminile archetipico abitato da vita e morte, realtà e magia. I paesaggi dell’anima di questa regista originaria del Friuli Venezia‐Giulia fanno da sfondo a un film che tocca corde profonde nello spettatore grazie anche alla fotografia di Mitja Licen, alla lingua che mescola dialetti di terre di confine e alle sonorità suggestive delle musiche di Fredrika Stahl. Piccolo Corpo s’inserisce a pieno titolo nel panorama autoriale del cinema italiano che indaga il mondo femminile oltre le barriere socioculturali del genere.
Celeste Cescutti nel ruolo di Agata e Ondina Quadri in quello di Lince affrontano la complessità dei personaggi con grande naturalezza. Piccolo Corpo è stato presentato alla Semaine de la Critique – Cannes 2021 ed ha partecipato ad oltre 30 festival in tutto il mondo. Attualmente nelle sale italiane.