PORDENONE – DIALOGHI -Mostra collettiva di fotografia
Dal 24 febbraio al 9 aprile presso Due Piani, la mostra collettiva a cura di Benedetta Donato “Dialoghi” con i i lavori di Valeria Gaia, Melany Cibrario Ruscat e Sofia Uslenghi. Dopo una lunga programmazione di personali, per due piani è la prima mostra collettiva ad essere accolta nei propri spazi, che nasce da un’attività di confronto e approfondimento della produzione fotografica ancora inedita.
Un progetto al femminile in cui tre autrici propongono tre diversi percorsi che trovano, in questa sede, terreno fertile ad una lettura contemporaneamente individuale e di insieme dei propri lavori, ad un dialogo che si esprime attraverso i personalissimi linguaggi scelti dalle fotografe. I lavori esposti rappresentano una selezione tratta dalla produzione delle singole autrici, che si distinguono per età e percorsi, il cui fil rouge è rintracciabile nella leggerezza di immagini dotate di forte potere evocativo, rispetto allo stretto rapporto che ognuna delle fotografe coinvolte, ricerca ed instaura con il proprio oggetto di indagine.
Nella serie “Disparenze”, Valeria Gaia indaga gli aspetti essenziali della natura, attraverso gli incontri casuali con forme intangibili, ma visibili perchè traccia di qualcosa che è esistito. Nuove impronte che compaiono nel ciclo vitale, destinate a fondersi con esso per un tempo mai infinito, per poi scomparire, così come accade nell’esperienza umana, in cui incontri inaspettati lasciano il segno.
Valeria Gaia – Nasce a Treviso, compie studi di storia dell’arte a Padova. Si trasferisce a Parigi dove inizia a dedicarsi alla fotografia come assistente per continuare il suo lavoro concentrandosi sul ritratto e sul reportage. Dal 2000, prolungati e frequenti soggiorni a Tahiti, la conducono verso una ricerca più libera ed artistica attraverso cui indaga gli aspetti della natura nei suoi elementi essenziali: liquido, minerale e vegetale. I suoi lavori sono stati esposti in numerose città tra cui Parigi, Tokyo e San Francisco in mostre collettive e personali.
Con il progetto “Lady Lazarus”, Melany Cibrario Ruscat utilizza le sfaccettature di un fiore delicato per rendere omaggio alla scrittrice statunitense Sylvia Plath. Personaggio fragile e passionale, che sognava diverse esistenze e, alla quale, l’autrice degli scatti accosta le diverse fasi vitali di un’orchidea, in cui ogni venatura rappresenta le diverse sfumature dell’animo umano.
Melany Cibrario Ruscat – Nasce a Torino nel 1980, attualmente vive e lavora a Misano Adriatico. Dopo il diploma all’Istituto d’Arte in Grafica Pubblicitaria e Fotografia, approfondisce gli studi seguendo corsi di perfezionamento e workshop. Inizia a sperimentare intrecciando discipline, stimoli e tecniche provenienti dai differenti ambiti creativi, ricercando uno stile personale che rappresenti l’equilibrio tra luoghi simbolici e reali, tra spontaneità e metodo. Dal 2012 i suoi lavori sono stati esposti in diverse manifestazioni e sedi, tra le quali si ricordano Si Fest #21 e il Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena.
In “Flora” Sofia Uslenghi utilizza la sovrapposizione delle immagini per riportare differenti aspetti legati alla propria identità. La figura si mescola di volta in volta con l’ambiente circostante che, da sfondo del proprio personalissimo set, diviene parte integrante del soggetto rappresentato, mai in contatto diretto con la realtà, ma sempre filtrato da un contesto intimo, a tratti onirico, rimanendo sempre sospeso.
Sofia Uslenghi – Classe 1985, parmigiana d’adozione, inizia il suo percorso fotografco a diciotto anni come autodidatta, sperimentando sia la pellicola che il digitale. Le prime esposizioni risalgono al 2011, nel 2013 presenta il lavoro sulle periferie della citta “Parma. Paesaggi urbani”; viene selezionata per la mostra di Palazzo Magnani “Ceci n’est pas un concours” in occasione del Festival Fotografa Europea. Ottiene menzioni nelle edizioni 2011, 2012, 2013, 2014 dei Sony World Photography Awards.
Nella selezione dei lavori esposti emerge l’eleganza essenziale di tre diversi stili fotografici, l’accuratezza nella fase di produzione, il rigore nel gestire la luce, le forme e la composizione delle immagini. Ancora di più, in questa occasione collettiva ammiriamo una costellazione di personalità al femminile che porta con sè una capacità di approfondimento dagli esiti esteticamente inaspettati, per ricerca e raffinatezza, che si presentano agli occhi dello spettatore come sintesi di una densità profonda e ancora sconosciuta di visioni e significati.
Info www.due-piani.it