PORDENONE – Ricusato un giudice perché avrebbe tolto i bambini da una famiglia senza un’istruttoria adeguata
Oggi una mamma di Pordenone ha inviato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura sul comportamento di un magistrato locale. Una copia dell’esposto è stata consegnata anche al Presidente del Tribunale di Pordenone.
La donna accusa il Giudice di aver emesso un’ordinanza molto grave come l’allontanamento dei suoi due figli rinunciando a un’istruttoria approfondita. Infatti, come risulta dall’Ordinanza dell’aprile 2017, il Giudice non ammetteva le prove testimoniali in quanto “sul punto appariva sufficiente l’attività del CTU [Consulente Tecnico d’Ufficio] e del Consultorio”.
Purtroppo, dopo la decisione del Giudice, i bambini sarebbero stati prelevati e collocati in una casa famiglia con gli inevitabili traumi dovuti alla separazione dagli affetti familiari.
Alcuni giorni fa il Giudice, su richiesta dell’avvocato della donna Francesco Miraglia del Foro di Roma, è stato ricusato ed estromesso dal caso. Tuttavia, secondo la donna, questo comportamento merita di essere segnalato al Consiglio Superiore della Magistratura per puro senso civico, perché scorretto e fautore di errori giudiziari in materia di diritto di famiglia: nell’esposto si sostiene che il giudice avrebbe, di fatto, rinunciato al suo ruolo di perito dei periti, con un eccessivo appiattimento sulle consulenze tecniche d’ufficio, permettendo un’istruttoria carente su una vicenda delicata che coinvolge dei bambini.
Recentemente la storia di questi bambini era stata riportata nelle cronache locali e nazionali, quando la mamma aveva scritto una lettera all’allora Presidente della Camera Laura Boldrini per chiedere aiuto su una decisione che disgregava la sua famiglia, nonostante lei fosse vittima di violenza da parte dell’ex marito, dichiarato responsabile del reato di lesioni aggravate dal Tribunale di Pordenone. La donna aveva ricordato di essere stata vittima di schiaffi, pugni, calci, che le avevano provocato la rottura di un timpano e della mandibola.
“Il tema dell’appiattimento dei giudici sulle perizie psichiatriche di natura soggettiva è molto controverso.” Sostiene Fabiola Pasin del gruppo di Pordenone del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus. “Come abbiamo sostenuto in un recente convegno proprio qui a Pordenone, tramite valutazioni – per loro stessa natura soggettive e opinabili – alcuni psichiatri, psicologi e persino assistenti sociali, possono indurre il Tribunale dei minori a prendere provvedimenti drastici e drammatici come l’allontanamento dei figli alla famiglia. Ci auguriamo che il Consiglio Superiore della Magistratura o il Ministro della Giustizia intervengano per investigare e correggere qualsiasi criticità.”