All’annuncio che la puntata di ieri di “Porta a Porta” avrebbe affrontato la delicata questione della violenza contro le donne, ci siamo armate di buona volontà e tanta pazienza e abbiamo gettato uno sguardo alla tanto vituperata trasmissione. Se se ne stava occupando perfino Vespa, era segno che si trattava proprio del tema del momento! Finalmente, verrebbe da aggiungere un attimo dopo, dato che la cosa di per sé non rappresenta di certo un male.
_ Pur nell’assenza di aspettative particolarmente elevate, ci siamo trovate ben presto deluse dalla piega che prende il dibattito: vale a dire, riassumendo, un gigantesco spot per la Fondazione onlus cui hanno dato vita le due vips Michelle Hunziker (soubrette) e Giulia Bongiorno (noto avvocato, nonché deputata di Alleanza Nazionale).
_ Ma vediamo chi era stato invitato per parlare di tale importante argomento. Nel cosiddetto salotto buono della televisione, ha sfilato come prima cavia un “persecutore” da dare evidentemente in pasto all’uditorio. L’aguzzino, però, si è rivelato ben presto solamente un uomo sofferente ed innocuo, evidentemente ossessionato da una donna alla quale non ha mai usato, fortunatamente, alcuna violenza (e qui è passato il concetto per cui si potrebbe associare il “mal d’amore” alla violenza fisica).
_ Subito dopo ha fatto la sua apparizione e, potremmo dire, solo quella, il direttore dell’[Osservatorio Nazionale di Stalking->http://www.stalking.it/] (“formula inglese che sta ad indicare tali comportamenti persecutori”), cui non è stata praticamente data voce. C’è da dire che il soggetto disturbato di cui abbiamo detto, si trovava evidentemente a disagio nel contesto dello studio televisivo, in cui veniva osservato come “un caso da manuale”. E che il conduttore interrompeva il suo doloroso racconto, riconsegnando prontamente la palla alla Hunziker, pungolando la showgirl con siffatte domande: {“E a te, Michelle, è mai capitato che qualcuno scambiasse l’amicizia con l’amore?”} seguita a breve da un: {“Cioè, se una donna bella, famosa e brava come lei si ritrova sotto casa una persona per anni, non può fare niente?”} Pardon, quest’ultima domanda veniva rivolta all’avvocato Buongiorno. Ah, beh, se nemmeno un vip può molto, figurarsi un comune mortale, allora! O una comune mortale…

A spendere qualche parola più seria ci ha pensato il direttore del Messaggero, Roberto Napoletano, che però si è occupato soprattutto dell’emergenza sociale legata alla degradazione dei tanti emarginati concentrati nelle periferie (e non solo lì) cittadine. Altro aspetto sicuramente fondamentale: ma anche qui le donne tornavano ad uscire di scena.

Catherine Spaak è stata invitata in quanto “una volta un uomo l’ha molestata”. Eppure, a dirla tutta, anche lei è sembrata essere lì soprattutto per promuovere il suo libro, una copia del quale è stata prontamente consegnata a Vespa al suo arrivo. Dobbiamo ammettere che l’intelletto, da solo, fa difetto quando diventa necessario fornire una spiegazione all’invito rivolto invece a Manuel Casella, a dibattere su un simile tema.
_ I suoi interventi, infatti, sono risultati sempre talmente imbarazzanti e fuori luogo che il “giovane compagno di Amanda Lear” (il suo unico titolo) è stato messo a tacere a ripetizione. Il “bel” Manuel non ha fatto altro che ripetere che le donne sono solite lamentarsi, mentre dovrebbero attivarsi facendo dei corsi di autodifesa. E con ciò, secondo questa bella mente illuminata, che cita pure il Marchese De Sade versione {“Reader’s Digest”}, il problema alla soluzione della violenza che colpisce le donne sarebbe risolto.
_ La sua presenza ha acquistato nuovi contorni esilaranti soprattutto nel momento in cui il conduttore lo sondava sulla psicologia contorta dei violenti{: “chiedo a te in quando giovane, per cui tu conosci meglio di noi i giovani”}.
_ Vespa ha dato il peggio di sé quando si è rivolto nuovamente alla Hunziker, domandandole a sua volta: “Che cosa si scatena nell’animo di un uomo che aggredisce in questo modo?” e tirando fuori il caso della ragazza inglese uccisa a Perugia, della quale mimava lo sgozzamento (e, orrore nell’orrore, si lanciava in un improvvido “lei, pare, senza violenza”, mentre i referti medici affermano piuttosto il contrario), la stessa show-girl è parsa imbarazzata nell’ammettere che, naturalmente, non aveva una risposta per questa domanda.

A voler cercare proprio col lanternino, diremmo che qui e là, qualche rado, isolato elemento positivo è pur emerso e può essere riassunto con la definitiva emersione di quell’immarcescibile solidarietà femminile che gli uomini se la sognano! Purtroppo, però, un simile importante dato è stato ben presto soppiantato dal principale interesse del conduttore a concentrare le chiacchiere da salotto unitamente ai caldi riflettori, sul volto più telegenico della bionda Hunziker. E la sensazione che la discussione, ahinoi, scivolasse presto nel reame del gossippario, ha assunto entro breve i contorni di una certezza assodata. La Spaak che rivelava di aver preso ad ombrellate il suo persecutore e che si lanciava in ardite interpretazioni psicanalitiche di comportamenti disturbati altrui, i servizi sui vip anche d’Oltreoceano soggetti a questo tipo di molestia, non possono non aver deluso le aspettative di quanti pensavano che si sarebbe parlato di tutt’altro.

Anche se i titoloni urlati alle spalle di Vespa, in cui campeggiavano scritte come “Michelle e Giulia contro i Maniaci” – manco fossero le {“Charlie’s Angels”} – avrebbero dovuto far desistere perfino i più fiduciosi. Dopo i mille dati sciorinati da Mannheimer, con annesse sterili polemiche intorno a dubbi amletici come “ma uno schiaffo è considerato violenza”? si è giunti puntualmente al solito teatrino catodico, con la proposizione di un esempio di possibile molestia in cui due attori mostravano come una donna dovrebbe reagire alla stessa. Si trattava, però, dell’ennesimo spot: donne, iscrivetevi ad un corso di autodifesa! Che per carità, male non fa, però… E i successivi, ancora più beceri sondaggi per alzata di mano: “meglio la bomboletta” (lo spray che irrita gli occhi) “o il calcio?” mentre un Vespa divertito proclamava: “In prima fila due calci!”
_ A corollario di tutto ciò arrivava l’invito finale rivolto alle telespettatrici, direttamente da parte del conduttore: {“A tutte le donne, {{con prudenza}}, ma a denunciare, {{quando sono sicure di quello che denunciano}}, a rivolgersi a loro”} e indicava la Buongiorno e la Hunziker. Vale a dire? “Astenersi perditempo?” Come recita la scritta in sovrimpressione nell’esilarante parodia di Taormina realizzata da Crozza?
_ Prima di mandare in onda lo spot vero e proprio della fondazione Buongiorno-Hunziker. Ma ce n’era ancora bisogno?