Preghiere antiabortiste: dall’indignazione delle donne all’assunzione di responsabilità di chi governa la città
Finalmente! Leggiamo sulla stampa (La Repubblica, Bologna Cronaca, 26 Giugno 2014) che la Giunta del Comune di Bologna, per bocca dell’Assessore alla sanità, Rizzo Nervo, ha preso una posizione chiara sulla questione delle “preghiere” antiabortiste che si svolgono al martedì mattina davanti al Sant’Orsola di Bologna, contestate dalla rete “Io decido”, dalla CGIL, dall’UDI di Bologna. Tale posizione, condivisa anche dal Direttore generale del Policlinico Venturi, in sintesi si riassume con il riconoscimento che, sebbene il diritto alla preghiera sia costituzionalmente garantito, quella che viene attuata con quelle modalità non si configura come preghiera, ma come {{indebite pressioni sull’esercizio di una scelta delle donne,}} scelta garantita dalla legge 194, in un luogo sensibile come un ospedale.
Esattamente ciò che, {{a Modena, stiamo ripetendo da anni,}} inascoltate, a proposito di analoga presenza davanti al Policlinico al Giovedì mattina.
Ci auguriamo che {{la posizione della Giunta di Bologna sia di esempio anche a Modena}} e si decida di porre fine alla presenza dei militanti dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, impegnati nella loro battaglia contro la legge 194, ma soprattutto impegnati a fare ciò che la legge non consente: {{pressioni dirette e colpevolizzazione.
}}
A Modena, fra il 2011 e il 2012 abbiamo interpellato ufficialmente tutte le istituzioni sanitarie e di governo di questa città e provincia: Presidente della Provincia, Sindaco, Assessorato alla Sanità, Ufficio del Plateatico, Questore, Direzione generale ASl e del Policlinico,senza mai avere una risposta chiara. Abbiamo contattato e incontrato anche il Vescovo di Modena e il risultato di quell’incontro ce lo teniamo per noi, anche se non ha sortito nessun effetto. Siamo andate noi stesse davanti al Policlinico, abbiamo fatto un incontro aperto alla cittadinanza nella nostra sede, abbiamo partecipato a trasmissioni televisive, animato dibattiti sulla stampa locale.
Non volevamo trasformare il piazzale antistante il Policlinico in un terreno di scontro sulla pelle delle donne, ma al di là di manifestazioni (che pure in un’occasione sono sorte spontaneamente) abbiamo fatto tutto ciò che potevamo. Abbiamo sempre denunciato come {{offensiva e violenta la presenza dei militanti anti 194}} davanti al Policlinico e come l’indifferenza delle Istituzioni cittadine fosse per noi un segnale chiaro di poca attenzione alla cittadinanza delle donne.
Richiediamo anche per Modena, che ha appena rinnovato Sindaco, Giunta e Consiglio,{{ il fondamentale passaggio}} che si è verificato a Bologna: dall’indignazione e dalla richiesta delle donne all’assunzione di responsabilità di chi governa la città e di chi presiede alle istituzioni pubbliche.
{{Laura Piretti}}, {{coordinamento UDI-Unione donne in Italia di Modena}}
Modena 26 Giugno 2014
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